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Covid, ritardi sui vaccini si possono recuperare: parla Ippolito

Il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito fa il punto sullo slittamento della campagna vaccinale

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Non disperiamo. Abbiamo il tempo per riprenderla. La pianificazione della campagna vaccinale è stata effettuata sulla base di una potenziale disponibilità di dosi in un dato momento” lo dice in un’intervista al Corriere della Sera, Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto nazionale Spallanzani.

Il componente del Comitato tecnico scientifico prova a riportare la calma sullo slittamento della campana vaccinale, dopo le notizie di ritardi e tagli delle forniture dei vaccini anti-Covid da parte delle case farmaceutiche Pfizer e Astrazeneca.

“Purtroppo non tutti i vaccini sono stati approvati nei tempi previsti. Inoltre, quando le quantità attese non vengono, come sta accadendo, consegnate è necessario rimodulare i programmi e l’Italia lo sta facendo” rassicura Ippolito.

Il direttore dello Spallanzani analizza la situazione, apparendo non troppo stupito sugli impedimenti nelle distribuzioni delle dosi: “Sono difficoltà che andavano messe in conto. Ci troviamo in uno scenario di emergenza. I vaccini di Moderna e Pfizer, gli unici due approvati in Europa, utilizzano tecnologie innovative. I ritardi erano preventivabili”.

Per questo Ippolito sostiene che riguardo ai rinvii sulla somministrazione dei vaccini contro il Covid-19 possa essere trovata una soluzione: “Il Paese, anche se con differenze da regione a regione, è stato in grado di attivare una macchina per vaccinare nei tempi dovuti tutte le popolazioni previste dal piano. Speriamo che questo consenta di recuperare il tempo perduto a causa dei ritardi che rendono molto arduo l’obiettivo fissato dalla Commissione Europea di vaccinare in tutti i paesi il 70% della popolazione in età adulta“.

Sull’ipotesi del ricorso ad altri vaccini, come il russo Sputink V, il direttore scientifico dello Spallanzani chiarisce l’esigenza di dover passare sempre dall’approvazione dell’Agenzia del farmaco europea: “Al mondo ci sono al momento 68 vaccini in fase clinica, di cui 20 hanno raggiunto la fase finale dei test, 2 approvati da EMA e FDA. Altri 5 hanno avuto approvazione in singoli paesi, ma solo per pochi sono disponibili dati pubblicati dopo una revisione tra pari. Tra questi anche lo Sputnik V, per il quale non mi sembra esistano altri dati oltre i risultati di 2 studi di fase 1-2 in aperto.”

“L’EMA ha avuto recentemente un incontro con i russi per discutere il loro piano di sviluppo e le relazioni con l’agenzia – sottolinea Ippolito. L’agenzia non ha avviato la “revisione continua” dei documenti depositati dal Fondo russo per gli investimenti diretti. Informazioni di stampa riportano che il vaccino avrebbe una efficacia superiore al 90%. Credo che come per gli altri vaccini occorre aspettare il risultato della valutazione dell’EMA”.

Covid, mix di dosi di vaccini diversi? Cosa può succedere Fonte foto: ANSA
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