Covid, "richieste di ricoveri in aumento": Galli lancia l'allerta
Il direttore del Sacco di Milano, Massimo Galli, ha spiegato che le richieste di ricovero sono aumentate rispetto a 10 giorni fa: cosa fare
Il bollettino è tornato a essere il protagonista della giornata, seguito da molte persone che sperano che i numeri non esplodano come successo a marzo. In quest’ottica, la politica è intervenuta con un nuovo Dpcm in fase di approvazione e con la proroga dello stato di emergenza oltre il 2020. La situazione non è fuori controllo, ma uno degli esperti più in vista della pandemia, Massimo Galli, lancia un’allerta. Il direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano e professore all’Università Statale, infatti, ai microfoni del Corriere della Sera ha spiegato che le richieste di ricovero sono in aumento.
Covid e seconda ondata: “Richieste di ricovero in aumento”
Se da una parte Massimo Galli ha rifiutato di parlare di seconda ondata “per scaramanzia”, dall’altra non ha potuto evitare di sottolineare che “le richieste di ricovero stanno leggermente aumentando, rispetto a 10 giorni fa, come numero e come gravità della malattia”.
Non siamo ancora “alla pressione del marzo scorso”, ma il contagio si è rianimato per colpa di “un’estate troppo vivace in tutta Europa: i giovani contagiati hanno trasmesso il virus ai meno giovani”.
Il rischio della seconda ondata, comunque, diventerà reale “se si ripresenterà un nuovo focolaio senza controllo“. Ma Galli esclude un secondo lockdown, “assolutamente da evitare per le implicazioni che avrebbe sulle possibilità di ripresa e sull’economia”.
In arrivo il nuovo Dpcm: cosa pensa Galli delle misure previste
Oberato di lavoro, Galli ha spiegato di non aver ancora potuto leggere i provvedimenti contenuti nel Dpcm. A prescindere, comunque, secondo lui “la regola delle mascherine obbligatorie all’aperto è ragionevole, basta un po’ di buon senso: va sicuramente indossata quando si è in vicinanza di altre persone, altrimenti non serve. Per dire, quando passo passeggio con mia moglie al parco sto lontano dalle altre persone”.
Sull’ipotesi di una chiusura dei locali alle 23, poi, se attuata “sarebbe un segnale forte e utile nella direzione di un controllo della movida. Non dimentichiamo che i Paesi più tolleranti come Francia, Spagna e Regno Unito stanno pagando ora le conseguenze di comportamenti un po’ disinvolti”.
Infine, la scuola. L’infettivologo ha sottolineato come al momento il numero delle infezioni sia limitato: “Si riscontrano focolai nelle scuole superiori, ma riferibili alle attività dei ragazzi in attività extra-scolastiche”.