Covid, regioni da rosse ad arancioni-gialle: le attese di Conte
Il presidente del Consiglio dichiara di attendersi nei prossimi giorni il passaggio di molte regioni in fasce di rischio epidemiologico più basso
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in un’intervista rilasciata la Tg5, appare fiducioso e si augura novità importanti sull’evoluzione dell’epidemia da coronavirus in Italia già dai prossimi giorni: “Domani è una giornata importante: mi aspetto un RT che è arrivato all’1, sarebbe un segnale importante della riduzione del contagio. E mi aspetto anche che molte regioni che ora sono rosse diventino arancioni o gialle. Sarebbe un bel segnale” ha dichiarato il premier.
Conte ha sottolineato come le misure anti contagio specifiche per le situazioni in ogni territorio siano riuscite a rallentare la crescita della curva dei casi di Covid-19, dedicando un plauso al “senso di responsabilità della stragrande maggioranza degli italiani: ancora una volta, pur in mesi difficili, stanno rispettando le regole e stanno dando ancora una volta una grande prova di responsabilità.”
“In più il governo ha adottato un sistema di monitoraggio che sta funzionando – ha rimarcato il premier – con misure chirurgiche ancor più circoscritte su un passaggio di molte aree in fasce di rischio epidemiologico più basso”.
E sul nuovo Dpcm allo studio del governo, nel quale si decideranno le regole per le feste natalizie, Conte ribadisce la necessità di altri sacrifici: “È necessario, non possiamo abbassare la guardia, gli italiani sono consapevoli che sarà un Natale diverso o ci esponiamo a una terza ondata a gennaio, con il rischio di un alto numero di decessi”.
Nell’intervista il primo ministro è tornato inoltre sul risultato dello scostamento di bilancio votato in Parlamento, anche dal Centrodestra unito: “Oggi è stato dato un bel segnale, un segnale importante da parte di tutte le forze politiche, anche quelle di opposizione. La politica ha dato un segnale a tutta la comunità nazionale“.
“Sono ben lieto di questa giornata – ha detto – avevo dichiarato che il tavolo di confronto sarebbe rimpasto sempre aperto all’opposizione. Auspico che questo dialogo nel rispetto dei ruoli – la maggioranza deve sostenere il governo, l’opposizione deve dare il suo contributo critico – ci sia. Questo contributo critico dell’opposizione fa bene al Paese.”