Coronavirus, Locatelli predica calma: le sue rassicurazioni
Il presidente del Consiglio superiore di Sanità mette freno alle paure sull'aggravarsi dell'epidemia da coronavirus in Italia
“Niente panico” continua a ripetere il presidente del Consiglio superiore di Sanità e componente del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli. Il professore, in un’intervista al Corriere, parla dell’attuale situazione Covid-19 in Italia e rivolge un appello per tranquillizzare i cittadini sulla crescita della curva dei contagi.
“Non siamo vicini alla perdita di controllo. C’è stata una marcata accelerazione di casi. Però l’impatto in termini di ricoveri nelle terapie intensive e di numeri di persone che perdono la vita non è certamente paragonabile a quello osservato nei mesi di marzo-aprile. Evitiamo, quindi, di farci prendere dal panico” dice Locatelli sottolineando come il quadro attuale non possa essere equiparato alle prime fasi di emergenza dell’epidemia.
“È il tempo in cui vanno mantenuti i nervi saldi e evitate divisioni e polemiche. Il Paese è molto più preparato in termini di disponibilità di mascherine, tamponi, posti letto attivati o attivabili nelle unità di terapia intensiva e sub-intensiva” ha proseguito il professore.
La differenza più evidente rispetto allo scoppio dei contagi in primavera, riguarda la distribuzione nel resto del territorio nazionale dei casi di coronavirus: “La diffusione, a differenza della scorsa primavera, ha interessato tutte le Regioni del Paese, andando a coinvolgere anche realtà a elevata densità abitativa come, per esempio, Milano o Napoli, due città ove la diffusione del virus si è dimostrata negli ultimi giorni particolarmente elevata, risparmiate nella scorsa primavera.”
“È importante che ognuno contribuisca in questa fase così delicata limitando al massimo gli spostamenti, rimanendo a casa e mantenendo ancor più rigorosamente comportamenti responsabili” è la raccomandazione di Franco Locatelli.
Il presidente del Css non si sbilancia, infine, sulle tempistiche dell’arrivo di un vaccino: “Realisticamente, considerando che una volta disponibili vaccini approvati, bisognerà distribuirli e programmare in maniera articolata le campagne di vaccinazione, vi sarà un numero consistente di vaccinati solo all’inizio della primavera del 2021. Rimangono inoltre aperte le domande cruciali relative al numero di dosi necessarie per i differenti vaccini e alla durata della protezione immunitaria”.