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Covid, quando ci sarà la terza ondata: la previsione di Galli

Secondo Massimo Galli è molto probabile un aumento consistente dei contagi dopo le feste e alla riapertura delle scuole

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Oggi siamo ancora a 18mila casi giornalieri, sono moltissimi: una base per la terza ondata molto elevata”. Lo ha detto Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, in una intervista a Il Messaggero in cui ha spiegato la logica dei divieti agli spostamenti previsti per il 25 e 26 dicembre e per il 1 gennaio.

La situazione attuale è molto differente da quella che precedette le vacanze estive e la riapertura delle discoteche: “Continuiamo ad avere, in questi giorni, – ha detto – una quantità di persone con il virus che circolano sicuramente elevata. La riapertura delle Regioni, con questi presupposti, ha delle connotazioni che giustificano i timori dell’Istituto superiore di sanità”.

Più che di terza ondata secondo Galli si dovrebbe parlare di prolungamento della seconda, ma la sostanza non cambia: “È evidente che nel momento in cui gli spostamenti accentuassero i rischi che stiamo correndo, sarebbe una certezza vedere ricrescere in modo marcato i contagi“.

I segnali in questo senso “potrebbero arrivare attorno al 7 gennaio, quando dovremo riprendere alcune attività, a partire dalle scuole in presenza. Questa è una ipotesi che purtroppo ha delle possibilità concrete di realizzarsi”.

Anche perché, avverte, durante le festività natalizie ci sarà un calo dell’esecuzione dei tamponi molecolari, “i dati per un po’ saranno imperfetti”.

Per questo sarebbe importante mantenere i limiti agli spostamenti. Galli non entra nel merito delle specifiche misure: “Difficile dire in che modo e in che misura incidono le diverse gradazioni dei divieti”. Però, sottolinea, “più rimescoli le carte, più aumenti le persone che si spostano, più aumenti le occasioni di contagio”.

“Capisco la contraddizione: nella grande città, se si limitano gli spostamenti ai confini comunali, l’effetto è differente rispetto a un piccolo centro. Ma – ha detto – l’obiettivo è semplice: ridurre il numero delle persone che si muovono. Più apertura dai, più rischio aggiungi“.

Da Galli poi un invito al buon senso: “La settimana scorsa un amico mi ha chiesto: ‘Sono andato nel tal negozio per il Black friday, come è possibile che ci fossero tante persone imprudenti?’. Io ho risposto: ‘Certo, ma tu eri tra quelle persone’. Tutti dobbiamo evitare gli assembramenti, le riunioni, gli incontri”.

Fonte foto: Ansa
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