Covid, la previsione di Lopalco: "In Italia come in Francia"
Pier Luigi Lopalco ha fatto il punto dell'andamento dell'epidemia di coronavirus in Italia, facendo un confronto con la Francia
I contagi da coronavirus continuano a crescere nel nostro Paese, malgrado i Dpcm e le decisioni dei presidenti di Regione. L’epidemiologo e assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco, ha lanciato un nuovo allarme a Sky Tg24: “In questo momento dobbiamo cercare di anticipare la situazione epidemiologica, che nei Paesi vicini è evidente”.
Covid, il confronto con la Francia
“Dobbiamo intervenire subito – ha detto Lopalco – con delle misure importanti, perché altrimenti la direzione dei contagi è quella, non vedo perché in Italia non debba succedere quello che sta succedendo in Francia”.
In Francia, ieri, si è registrato un nuovo record di contagi giornalieri: 42.032, il numero più alto dall’inizio della pandemia. Il giorno precedente sono stati invece 41.622. Una situazione a cui si è giunti “perché si sono mossi con ritardo e perché la ripresa dopo la pausa estiva delle attività al chiuso, come scuole e uffici, è partita prima”, secondo Lopalco.
Lopalco: “Dobbiamo comportarci come durante il lockdown”
Lopalco ha quindi suggerito una strategia per impedire che la curva di contagi continui a impennarsi. Senza aspettare che sia il Governo a imporlo, per l’epidemiologo “dovremmo individualmente e spontaneamente comportarci come se fossimo in lockdown“.
La situazione epidemiologica attuale, pur essendo diversa da quella che ha messo in ginocchio l’Italia a marzo, non consente di abbassare la guardia. “Ora sappiamo bene che dobbiamo controllare i contagi ma non può farlo soltanto la sanità perché non si riesce”, ha chiosato Lopalco.
“È necessario prendere le misure cosiddette non mediche – ha aggiunto l’epidemiologo – come distanziamento sociale, mascherine e confinamento. Prima ancora di aspettare la decisione del Governo ogni italiano dovrebbe rendersi conto che la situazione è critica e dovrebbe limitare al minimo i contatti personali”.
Covid, il peso dei contagi a scuola
L’esperto ha poi toccato il tema delle scuole, dove “c’è controllo e distanziamento, quindi non c’è un grosso rischio di contagio. In questo momento ci sono davvero pochi casi di focolai all’interno delle scuole“. I casi emersi tra gli studenti, secondo Lopalco, “sono avvenuti fuori dalle aule”.
Lopalco: “Il problema sono i posti letto ordinari”
L’epidemiologo si è poi soffermato su uno degli indicatori dell’emergenza Covid, ovvero i posti occupati nei reparti di terapia intensiva: “Non sono un problema, ora il problema è la reperibilità dei posti letto ordinari”.
“L’altro problema è il tracciamento sul territorio – ha aggiunto – in Puglia ad esempio al momento stiamo reggendo ma se i numeri dovessero crescere il tracciamento dev’essere allentato perché non ci sono uomini”.
“È inutile parlare di cosa non ha funzionato – ha chiosato Lopalco – se non ci sono gli uomini non possiamo formarli in due mesi, ci vogliono dieci anni per formare uno specialista. In Italia sono anni e anni che siamo in carenza di personale”.
Covid, l’allarme dei Pronto soccorso
Parallelamente al punto di Lopalco, arriva un allarme anche dal presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu) Salvatore Manca. All’Ansa, Manca ha spiegato che “la situazione nei Pronto soccorso è drammatica, con fortissime criticità in tutte le Regioni. I Ps, in questi giorni, sono presi d’assalto da pazienti con sintomi da Covid-19 e ci sono file di ambulanze in attesa”.
“Stiamo assistendo tutti ma mancano medici e infermieri – ha detto il presidente di Simeu – non ce la facciamo più a reggere”.