Covid, Pregliasco lancia l'allarme sulla terza ondata
Secondo Fabrizio Pregliasco dobbiamo evitare di allentare la guardia a Natale e organizzarci per la terza ondata in arrivo
Nella gestione di questa seconda ondata del coronavirus “certamente si sarebbe potuto fare molto di più“. Ora però “bisogna organizzarsi per la terza ondata che arriverà a febbraio”. Lo ha detto il virologo dell’università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco in un’intervista a Il Giornale.
Secondo l’esperto con l’arrivo delle festività natalizie “il rischio è che la politica sia tentata di sdrammatizzare la situazione come successo in estate, per rilanciare l’economia. Questo non deve assolutamente succedere”.
Da giorni i medici chiedono un lockdown nazionale immediato per abbattere i contagi. Per Pregliasco “sarebbe sicuramente una misura più opportuna dal punto di vista dell’efficacia, ma in questo momento per il nostro Paese sarebbe insostenibile“.
I medici “hanno ragione a chiedere questa misura, perché dal punto di vista sanitario è la più opportuna. Sono i medici a osservare la sofferenza quotidiana. Occorre però ponderare bene e cercare un equilibrio fra più elementi”.
Secondo Pregliasco dividere l’Italia in tre fasce di rischio “è stato più che altro un compromesso, una mediazione fra i bisogni sanitari e quelli economici e sociali”.
Ora “l’ideale è aspettare di capire in che modo evolve la situazione. Bisogna aspettare i risultati delle nuove misure e valutarne i segnali”, ha detto. Ma se la situazione epidemiologica non dovesse migliorare “bisognerà necessariamente arrivare al lockdown generale. Se non dovessero arrivare risultati in termini di riduzione della curva dei contagi le misure più dure non potranno essere posticipate ulteriormente”.