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Covid, perché si avvicina il ritorno alla normalità: d'accordo Oms e Cts (che a breve potrebbe essere sciolto)

Ottimismo da parte dell'Oms sull'andamento della pandemia: si va verso un ritorno alla normalità e lo scioglimento del Cts

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nonostante negli ultimi sette giorni i morti Covid in Italia siano stati 2.500, si respira ottimismo sull’andamento della pandemia. I segnali che arrivano spingono politici e scienziati a credere che il peggio sia alle spalle e che da ora in poi i numeri andranno a migliorare. Tradotto, nel concreto, significa che si va verso un graduale ritorno alla normalità con l’eliminazione delle restrizioni.

“La strada è in discesa, verso la graduale rimozione di tutte le misure”, ha affermato nelle scorse ore il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. “Ci stiamo avviando verso una situazione marcatamente favorevole, tutti i numeri ci indicano che questa è la direzione”, ha spiegato Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico che a marzo, con la fine dello stato di emergenza, potrebbe anche essere sciolto.

Sull’eventualità dello scioglimento del Cts, ha parlato un altro suo membro, Fabio Ciciliano. Così lo scienziato al Corriere della Sera: “È una struttura d’emergenza, nata con e per la pandemia. Con la fine dell’emergenza è destinata a sciogliersi. Lo prevede la legge”.

Covid: anche l’Oms si sbilancia con pareri favorevoli, in Italia resta il dubbio sul conteggio dei morti

Ad alimentare il vento dell’ottimismo è anche l’Organizzazione mondiale della Sanità che ha dichiarato, tramite il direttore di Oms Europa Hans Kluge, che “la situazione lascia pensare alla possibilità di un lungo periodo di tranquillità e a un livello molto più alto di protezione della popolazione. “Non voglio dire che sia finita ma ci sono tre elementi positivi che farebbero pensare bene: l’ampia copertura vaccinale e immunità naturale acquisita, l’uscita dalla stagione invernale e la minore gravità della variante Omicron“, ha sottolineato Kluge.

Per quel che riguarda la situazione italiana, i dati sono in netto miglioramento con la curva dei contagi finalmente in discesa (170.000 casi in meno nell’ultima settimana), fenomeno che sta portando la pressione sugli ospedali ad essere meno intensa: nei reparti ordinari ci sono poco meno di 20.000 pazienti mentre le terapie intensive sono scese sotto quota 1.500. Resta alto il numero dei decessi (ieri 414), ma dopo due anni di pandemia si sa che il dato relativo alle morti è l’ultimo a diminuire.

Covid, verso il ritorno alla normalità.Fonte foto: ANSA
Personale sanitario impegnato in prima linea per far fronte alla pandemia

Sul dato delle scomparse continua inoltre ad esserci un dibattito in corso nella comunità scientifica, con diversi esperti che credono che i numeri possano essere ‘sballati’. Infatti alcuni tecnici dubitano che i morti fino ad ora registrati per Covid siano tutti riconducibili principalmente al virus. Da qui la richiesta al governo di una modalità di conteggio differente.

“Sono settimane che il numero delle terapie intensive e dei ricoveri diminuisce. Pur considerando che potrebbe esserci qualche contagio con la Delta e che la nostra popolazione è anziana, comunque i numeri sono eccessivi e probabilmente chi di dovere dovrà fare analisi approfondita del numero dei morti. C’è chi è deputato a farlo e sono certo che lo farà”. Così Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani, come riferisce La Repubblica.

Vaccinazioni anti Covid: il punto sulla situazione italiana

Nel frattempo la struttura che fa capo al commissario straordinario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo punta sempre all’obbiettivo di avere il 95% dei cittadini vaccinati, soglia giudicata di ‘sicurezza’ per il ritorno alla normalità. Al momento gli italiani che hanno avuto almeno una dose o hanno sconfitto il Covid sono il 92.78%.

Sul fronte vaccinazioni, però, si è registrata negli ultimi dieci giorni una frenata. Si è passati dalle 700.000 dosi giornaliere della prima metà di gennaio alle 400-450.000 della scorsa settimana.

L’obiettivo del Generale rimane quello di condurre tutti a ricevere il booster (alla metà della popolazione è già stato somministrato). La quarta dose, invece, almeno per ora, è sempre meno probabile che venga imposta. “Al momento – ha dichiarato il capo della strategia vaccinale dell’Ema Marco Cavaleri – ci sono prove insufficienti da parte dei trial clinici o dal mondo reale a supporto di una raccomandazione sulla popolazione generale”.

Dalla Spagnola al coronavirus, le epidemie dell'ultimo secolo Fonte foto: ANSA
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