Covid, nuovo allarme in terapia intensiva: germi multiresistenti
Aumentano i germi multiresistenti e l'antibioticoresistenza: l'allarme riguarda i pazienti Covid in terapia intensiva
Nelle terapie intensive in tutta Italia cresce l’antibioticoresistenza e si assiste a un aumento di germi multiresistenti: è questo l’allarme lanciato da Pierluigi Viale, Presidente dell’ultimo Congresso della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali. Il problema era già noto da tempo ma la pandemia di coronavirus, per l’esperto, ha contribuito ad aumentare una situazione già precaria.
“Durante la pandemia – ha sottolineato Viale – abbiamo notato un aumento di germi multiresistenti soprattutto nei pazienti ricoverati nelle terapie intensive. Questo incremento ci riporta alla tematica più urgente dell’infettivologia prima della pandemia, i batteri multiresistenti”.
In Europa ci sono quasi 700mila casi di infezioni di germi multiresistenti ogni anno, con oltre 33mila decessi. Una quota rilevante, pari a circa 10-11mila casi avviene in Italia.
“Per fare prevenzione – ha spiegato Francesco Cristini, Direttore della Unità Operativa Malattie Infettive Ospedale di Rimini e Forlì/Cesena e copresidente del congresso Simit – si deve partire dalle più elementari buone pratiche assistenziali, come il lavaggio delle mani, visto i pazienti ricoverati sono portatori di batteri anche multiresistenti e la continua assistenza che ricevono dai sanitari può diventare veicolo nello spostamento dei germi”.
L’altro versante è quello farmacologico: “Il tema dell‘abuso di antibiotici“, ha dichiarato l’esperto, “emerge ogni anno con l’epidemia invernale di influenza e si è proposto anche quest’anno per la Covid-19, che sono infezioni virali e per le quali gli antibiotici non servono in prima battuta, ma solo in pazienti ben selezionati che possono avere una infezione batterica, anche sospetta, concomitante”.