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Covid, "nebbia nel cervello" dopo la guarigione: parla Quest

Il giornalista della Cnn Richard Quest si è ammalato di Covid qualche mese fa, e ora che è guarito ha parlato di alcuni disturbi

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Richard Quest, giornalista della Cnn, è risultato positivo al coronavirus lo scorso aprile. Ora che è guarito, però, deve fare i conti con gli strascichi della malattia, che gli ha procurato una serie di disturbi. Come riporta Il Messaggero, il giornalista parla di una “tosse ansimante dritta dalle vie respiratorie”, una sorta di rantolo, che riemerge di tanto in tanto.

Richard Quest, i disturbi dopo la guarigione dal coronavirus

“A metà maggio avevo gli anticorpi – ha spiegato Quest – quindi non posso prenderlo più e non posso trasmetterlo. Ma c’è un ritorno, un riproporsi dei sintomi, e da maggio li ho avuti due o tre volte”.

Ma ci sono anche altre conseguenze, non legate alla salute delle vie respiratorie, che Quest ha denunciato: “La goffaggine. Prendo una cosa e sbatto la mano, inciampo nelle sedie, perdo l’equilibrio per strada, e in tutti questi casi le cose sono perfettamente davanti a me”.

La “nebbia nel cervello”

Il giornalista ha parlato quindi di “nebbia nel cervello“: “Sono sempre stato un po’ goffo, ma qui ho anche una confusione, quella che Anthony Fauci chiama nebbia nel cervello, non è smarrimento, ma più un fermarsi, un com’era? Ah ecco, come se la mente diventasse un po’ brumosa. Ma poi dopo pochi secondi vai avanti”.

Quest si è quindi rivolto ai medici per capire cosa stia succedendo al suo corpo, i quali hanno spiegato che questi disturbi si verificano come conseguenza dei coaguli del sangue dovuti al coronavirus.

L’appello

Il giornalista ha poi lanciato un appello per rassicurare chi si trova in una situazione simile alla sua: “Ce la faremo, ne verremo a capo. Più ricerca viene fatta su di noi, meglio sarà, ma chi non l’ha avuto deve fare attenzione a non prenderselo, non ne vale la pena. Stiamo vedendo questo ritorno negli Stati Uniti, e il presidente Trump che dice a Fox che i giovani hanno solo un’influenza, ma certo, solo che possono darlo a qualcuno che magari avrà una polmonite o un ictus”.

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