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Covid, spostamenti tra Regioni per Natale: lo scenario

Quello che sarà del Natale dipenderà ovviamente dai dati che si registreranno nel prossimo mese: il governo sta pensando a una strategia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Da una parte la famiglia, dall’altra la pressione sugli ospedali, in mezzo l’economia. Il Natale 2020, il primo in piena pandemia del nuovo millennio almeno per l’Italia, non sarà come quelli trascorsi. Il governo sta studiando un piano per evitare che la festività sia un’occasione per aumentare la circolazione del virus: l’obiettivo è evitare il ‘liberi tutti‘ che in estate ha causato danni enormi, secondo gli esperti. Di certo c’è che molto dipenderà da quanto succederà da qui a un mese.

Il coprifuoco a Natale? Cosa può succedere

Attualmente in Italia è in vigore un coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. Se si dovesse protrarre fino a Natale e capodanno, i cenoni con amici e parenti sarebbero da escludere dato che per raggiungere le loro case non sussisterebbero le ormai note ragioni di lavoro, salute o necessità che giustifichino lo spostamento.

Sarebbe anche impossibile riunirsi tra persone, familiari compresi, che abitano in Regioni di colori diversi. Difficile che Lombardia, Calabria e Piemonte possano diventare arancioni o gialle. Così come è difficile ritrovare tra 40 giorni Sicilia, Puglia, Umbria, Toscana, Abruzzo tra le Regioni della fascia gialla.

Natale coi parenti: l’idea di Giuseppe Conte

Secondo Il Messaggero, però, Giuseppe Conte starebbe pensando almeno di permettere agli italiani di trascorrere le feste insieme “ai parenti più stretti, di primo grado“, come dicono il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia e la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa. Quindi, far riunire genitori e figli, fratelli e sorelle, possibilmente usando la mascherina fin quando non ci si mette a tavola. Perché, come dicono i dati, il 75-80% dei contagi avviene in famiglia.

A confermare le previsioni c’è Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, secondo il quale sarà un Natale in cui “purtroppo la circolazione del virus sarà ancora intensa per cui non saranno possibili cenoni aperti, assembramenti, persone che non si conoscono e che stanno una vicina all’altra. Un Natale sobrio e di massima prudenza”.

Natale senza cenoni, il dramma per l’economia

Sullo sfondo, il dramma tutto economico legato ai consumi. Il governo starebbe pensando di concedere un allungamento dell’orario di apertura dei negozi, riservando le due prime ore dello shopping (come deciso ieri da Veneto, Emilia e Friuli) a chi ha più di 65 anni e dunque è a maggiore rischio-Covid.

Se i dati epidemiologici lo consentiranno potrebbe anche essere concessa l’apertura domenicale, centri commerciali inclusi. Ma senza il libera tutti della scorsa estate perché, come dice l’infettivologo Massimo Galli, “se affrontiamo Natale e Capodanno come Ferragosto, non ne usciamo più“.

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