Covid, 70 mila agenti in campo per le feste: cosa si rischia
La ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha anticipato il piano per garantire il rispetto delle regole a Natale
La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha annunciato che in vista delle festività natalizie ci saranno circa 70 mila agenti che vigileranno sul rispetto delle norme contenute nel Dpcm in vigore. La titolare del Viminale, intervistata da SkyTg24, ha aggiunto che i controlli saranno nel segno dell’equilibrio, “perché dal momento in cui teniamo aperto i negozi lo facciamo per salvaguardare un certo tipo di economia. Ma serve anche che i titolari pongano in essere le precauzioni per non fare entrare più persone nello stesso momento”.
Covid, controlli a tappeto a Natale: 70 mila agenti in strada
La ministra ha aggiunto che saranno fatti dei controlli “più incisivi alle frontiere e negli aeroporti per chi entra e chi esce. Dobbiamo stare attenti – ha aggiunto – perché l’esperienza di quest’estate non è stata un’esperienza positiva. Dobbiamo evitare una terza ondata”.
Lamorgese ha parlato di “un Natale di sacrifici“, perché “dovremo continuare con delle limitazioni alla nostra mobilità anche tra Comuni oltre che tra regioni”. Un sacrificio necessario che “ci consentirà di affrontare l’anno nuovo in maggiore sicurezza”.
Covid, controlli per lo shopping: l’appello della ministra
Da un lato 70 mila agenti, dall’altro la promessa della ministra Lamorgese che “non ci sarà una militarizzazione della città”, perché “andrebbe in controtendenza con la decisione di tenere gli esercizi commerciali aperti”.
Quindi, l’appello ai cittadini: “Se abbiamo consentito lo shopping ognuno di noi dovrà fare in modo che non ci siano file che determinano rischi” di contagi.
Covid, verso la riapertura delle scuole: ci penseranno i prefetti
Per quanto riguarda invece la scuola, saranno i prefetti a essere coinvolti in prima linea “per trovare la sintesi dei diversi attori in campo” in vista della riapertura degli istituti a gennaio.
Il loro compito sarà di coordinare il tutto affinché “ci sia una riapertura del 75% in presenza – ha sottolineato Lamorgese -. Questo comporterà una serie di azioni compreso l’uso dei mezzi pubblici che dovranno essere incrementati”.
Covid, cosa si rischia in caso di violazione delle norme
La maggior parte delle sanzioni sono amministrative e vanno da 400 a 1.000 euro, con lo sconto del 30% se si paga entro 5 giorni. In questi casi la multa sarà di 280 euro. Si rischia il penale soltanto nei casi più gravi.
Se si esce di casa per andare a trovare un amico durante il coprifuoco o senza giustificazioni se si abita in zona rossa meglio non mentire: si rischia di incorrere nel reato di falsa attestazione a un pubblico ufficiale (articolo 495 del codice penale), punito con la reclusione da uno a sei anni.
Uscire di casa se si è positivi al Covid, contagiando altre persone, potrebbe invece far scattare il reato di epidemia colposa che prevede una pena da sei mesi a tre anni.
Negli altri casi, chi non rispetta la quarantena rischia la reclusione da 3 a 18 mesi, oltre a una multa fino a 5 mila euro. La violazione dell’isolamento fiduciario, in caso di attesa del tampone o di contatto ritenuto a rischio anche tramite l’alert dell’App Immuni, rientra nelle sanzioni amministrative e non penali.