Covid, Locatelli chiede riaperture "con gradualità": "La fase critica sta finendo"
Il coordinatore del Cts ha fatto il punto sull'epidemia da Covid-19 in Italia indicando il ritorno alla normalità
La curva dei contagi da Covid-19 in Italia ha intrapreso un’inversione di tendenza e quasi tutti gli indicatori dell’epidemia sono in calo, tanto da fare dire al coordinatore del Cts, Franco Locatelli, in un’intervista al Corriere della Sera, che la “fase critica sta finendo” ed è ora di riaprire con gradualità. La stessa richiesta di normalità espressa dal commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo che ha rivelato come una quarta dose di vaccino non sia all’orizzonte.
Covid, Locatelli chiede riaperture “con gradualità”: il punto sull’epidemia
“Tutti gli indicatori, dall’incidenza cumulativa a 7 giorni ogni 100.000 abitanti, all’indice Rt, al numero di posti occupati nelle strutture ospedaliere o nelle terapie intensive mostrano chiaramente che stiamo uscendo dalla fase più critica” ha spiegato Franco Locatelli facendo il punto sulla nuova fase dell’epidemia, resa possibile, come ha spiegato, dal successo “straordinario” della campagna vaccinale.
“E lo abbiamo fatto evitando lockdown e la chiusura attività. Non tutti i Paesi purtroppo ci sono riusciti, penso a Germania, Austria e Olanda” ha aggiunto sottolineando l’approccio graduale alle misure restrittive introdotte dal governo nel nostro Paese.
“Avere più dell’88% della popolazione sopra i 12 anni immunizzata e l’82% potenzialmente oggetto di dose booster che l’ha ricevuta, è la dimostrazione del formidabile lavoro svolto da chi ha condotto questa grande operazione e da chi ha il compito della farmacovigilanza” il presidente del Consiglio superiore di Sanità.
Medici a lavoro in un reparto Covid
Covid, Locatelli chiede riaperture “con gradualità”: il ritorno alla normalità
Stessa gradualità con la quale, secondo il medico, va adesso gestito il ritorno alla normalità: “Va gestita tutta la fase di riapertura. La progressività con adeguata pianificazione che ha improntato anche recentemente le scelte del Governo offre le migliori garanzie”.
Nell’intervista, Locatelli ha inoltre descritto la sua esperienza durante i due anni di decisioni prese come membro del Comitato tecnico scientifico: “Sono state scelte personalmente tutte difficili e dolorose. Precludere all’inizio della pandemia la possibilità per un certo periodo di rendere l’estremo saluto ai propri cari ha indotto riflessioni che hanno nel profondo interrogato la mia coscienza. Era ben chiaro a tutti i componenti del CTS che, pur nello spirito di tutelare la salute e di contenere la diffusione epidemica, si toglieva un momento che resta indelebilmente scolpito nella memoria di chiunque perda un proprio caro. Difficile immaginare qualcosa di più lacerante nel doverlo raccomandare.”
Covid, Locatelli chiede riaperture “con gradualità”: no a isolamento ridotto per positivi asintomatici
Il coordinatore del Cts si è espresso, infine, contro l’ipotesi di quarantena ridotta per i positivi asintomatici: “Non confondiamo l’assenza di sintomi con la non contagiosità” ha detto.
“Soggetti asintomatici possono albergare cariche virali elevate ed essere, dunque, significativamente in grado di contagiare. Vi sono evidenze di letteratura scientifica che indicano come al quinto giorno dall’infezione una percentuale tutt’altro che trascurabile ha ancora un carico virale rilevante. Semmai, il ragionamento può fondarsi sullo stato vaccinale. Personalmente ritengo sia importante che non si abbandoni l’evidenza di una documentata negativizzazione” è il parere di Locatelli.