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Covid, Iss: "RT sopra 1 in Italia". I dati regione per regione

Secondo l'ultimo report Ministero della Salute-ISS l'indice RT nazionale è pari a 1,17

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il monitoraggio settimanale firmato dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore della Sanità ha rilevato che in Italia “si assiste a un’accelerazione nell’evoluzione dell’epidemia, ormai entrata in una fase acuta con un aumento progressivo nel numero dei casi“. Inoltre, si registrano “evidenze di criticità nei servizi territoriali e aumenti nel tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e area medica che rischiano, in alcune Regioni/PA, di raggiungere i valori critici nel prossimo mese”.

Secondo l’Iss è “necessaria una rapida analisi del rischio sub-regionale per il tempestivo innalzamento delle misure di contenimento e mitigazione nelle aree maggiormente affette”.

Nel report sull’evoluzione della pandemia di Covid in Italia si legge: “Si fa appello alla popolazione di rispettare con coscienza e precisione tutte le norme di precauzione previste“.

Inoltre, si raccomanda in particolare di rispettare il distanziamento fisico e l’uso corretto e appropriato delle mascherine e inoltre “di evitare quanto più possibile situazioni che possano favorire la trasmissione quali aggregazioni spontanee e programmate per evitare un ulteriore peggioramento che potrebbe richiedere restrizioni territorialmente diffuse”.

Coronavirus, RT sopra 1 in 16 regioni e 2 Province autonome

Secondo il monitoraggio settimanale Ministero della Salute-Iss, l’indice di contagio RT nazionale (calcolato sui casi sintomatici) è attualmente pari a 1,17.

In 16 Regioni e nelle 2 Province autonome di Trento e Bolzano il valore dell’indice di trasmissibilità Rt è sopra l’1.

Il valore più alto si registra in Valle d’Aosta (1.53), seguita da Piemonte (1.39) e Provincia autonoma di Bolzano (1.32). Tre le Regioni con Rt pari a 1 o sotto 1. Si tratta di Basilicata (1), Calabria (0.94), Molise (0.83).

“Il virus oggi circola in tutto il Paese”, si legge nel report.

Il monitoraggio ha rilevato che, nel periodo tra il 5 e l’11 ottobre, è stato osservato un forte incremento dei casi, che dal 28 settembre all’11 ottobre ha portato l’incidenza cumulativa a 75 per 100.000 abitanti, contro i 44,37 per 100.00 del periodo compreso fra il 21 settembre e il 4 ottobre.

Nel periodo compreso fra il 28 settembre e l’11 ottobre, il monitoraggio ha evidenziato che i casi sintomatici sono quasi raddoppiati, raggiungendo quota 15.189, contro gli 8.198 rilevati fra il 21 settembre e il 4 ottobre.

Tutte le Regioni e le Province autonome, inoltre, “hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente”.

Continua intanto a scendere la percentuale dei nuovi casi che sono stati rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (28,8% dei nuovi casi contro il 31,8% della settimana precedente). Diminuisce anche la percentuale dei nuovi casi rilevati attraverso le attività di screening (31,1% contro il 33,2%) Aumenta, invece, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (31,6% contro 29,1% della scorsa settimana). Nel 8,5% dei casi non è stato riportato l’accertamento diagnostico.

Quanti sono i focolai di coronavirus in Italia

Stando a quanto indicato dal monitoraggio, nel periodo fra il 5 e l’11 ottobre risultano 4.913 focolai attivi, di cui 1.749 nuovi, in aumento per l’undicesima settimana consecutiva.

Nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 3.805 focolai attivi, di cui 1.181 nuovi.

Nel report si legge: “Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (102/107)”.

Per la maggior parte (80.3%) i focolai continuano a verificarsi in ambito domiciliare.

Si mantiene stabile la percentuale dei focolai rilevati nell’ambito di attività ricreative (4,2% contro il 4,1% la settimana precedente).

Il monitoraggio ha evidenziato inoltre che “questa settimana sono in aumento i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico, ma la trasmissione intra-scolastica rimane complessivamente una dinamica di trasmissione limitata: 3,8% di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione. Le attività extra-scolastiche possono costituire un innesco di catene di trasmissione laddove non vengano rispettate le misure di prevenzione previste”.

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Coronavirus: i focolai in Italia. Dove e quanti casi Fonte foto: Ansa
Coronavirus: i focolai in Italia. Dove e quanti casi
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