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Covid, in terapia intensiva il 74% è no vax. Chi sono i vaccinati in rianimazione in Italia

Chi sono i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia: il nuovo report della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Un nuovo report stilato da Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) sulla base dei dati rilevati in 17 ospedali “sentinella” ha fatto chiarezza sull’identikit dei pazienti attualmente ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia.

Covid, l’identikit dei pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia

Dal report di Fiaso, che contiene i dati della rilevazione del 14 dicembre, è emerso che su 100 pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva in Italia, quelli “no vax” sono 74.

L’incremento complessivo dei ricoveri in rianimazione in una settimana è pari al 17%.

L’aumento delle ospedalizzazioni per Covid è stato pari, invece, all’8%, con una lieve decelerazione rispetto ai dati del 7 dicembre. Tra i ricoverati nei reparti ordinari, ha sottolineato la Federazione, i pazienti vaccinati hanno in media 74 anni e nel 79% dei casi sono soggetti fragili con comorbidità. I non vaccinati, invece, sono in media più giovani (circa 65 anni) e solo la metà di loro è affetta da patologie. Il 50% dei pazienti Covid no vax, dunque, è costituito da persone in buona salute.

Covid, in terapia intensiva il 74% è no vax. Chi sono i vaccinati in rianimazione in ItaliaFonte foto: ANSA
Una foto scattata all’interno di un ospedale italiano, alle prese con l’emergenza Covid.

Covid, chi sono i vaccinati ricoverati in terapia intensiva in Italia

Dal report di Fiaso è emerso che, nel corso della settimana 7-14 dicembre, sono cresciuti in terapia intensiva sia i pazienti con ciclo vaccinale completo sia i non vaccinati, con, però, significative differenze.

I vaccinati in rianimazione hanno in media 70 anni e nell’80% dei casi sono affetti da altre patologie. Tra i no vax, invece, solo il 52% ha comorbidità e l’età media scende a 64 anni.

L’incremento dei vaccinati in Terapia intensiva, ha spiegato la Federazione, è da attribuire quasi esclusivamente ai pazienti fragili a cui è stato somministrato il vaccino anti Covid con doppia dose da oltre 4 mesi e che non hanno ancora ricevuto la terza dose.

In una settimana, infatti, in Rianimazione sono aumentati del 45% i soggetti vaccinati: tutti vaccinati da più di 4 mesi e per l’80% affetti da altre malattie.

Il commento del presidente di Fiaso Giovanni Migliore

Il presidente di Fiaso Giovanni Migliore ha commentato così i dati del nuovo report: “Il report dell’ultima settimana degli ospedali sentinella evidenzia la necessità e l’urgenza della terza dose per i pazienti fragili, a oggi una priorità assoluta se vogliamo controllare le terapie intensive”.

Ancora Giovanni Migliore: “I dati ci dicono infatti che i vaccinati in Rianimazione, sia pur una minoranza rispetto al totale, sono quasi tutti pazienti fragili che non hanno ancora avuto accesso alla dose addizionale necessaria a completare il ciclo vaccinale per chi soffre di altre patologie. È opportuno ricordare che per i soggetti estremamente vulnerabili la dose addizionale è raccomandata anche a distanza di 28 giorni dalla seconda dose e non è necessario aspettare i 5 mesi”.

Covid situazione contagi in Europa e in Italia: la mappa dell'Ecdc. I colori delle regioni italiane Fonte foto: ANSA
Covid situazione contagi in Europa e in Italia: la mappa dell'Ecdc. I colori delle regioni italiane
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