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Covid, guarito dopo 5 mesi in ospedale: "Mi davano 3 ore di vita"

Dopo 148 giorni in Rianimazione, un uomo di 55 anni ha raccontato la sua dura battaglia con il coronavirus

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Secondo i medici gli restavano solo 3 ore di vita e invece Gianfranco Medicini, tassista torinese di 55 anni, ce l’ha fatta. Dopo un ricovero di 5 mesi al Centro di Rianimazione Universitario 1 dell’ospedale Molinette di Torino, 148 giorni per la precisione, l’uomo ha raccontato la sua storia con un post su Facebook.

Tassista ricoverato 148 giorni a Torino: il suo racconto

“Spesso in Italia si sente parlar male della sanità – ha scritto Medicini sui social -, io vorrei invece segnalare un reparto virtuoso, dove ho passato 148 giorni (per coronavirus), il Centro di Rianimazione Universitario 1, detto più familiarmente Car”.

“Si trova – ha continuato il tassista – al secondo piano dell’ospedale Molinette. Lì ho trovato medici e infermieri/e che lavorano sodo, di grande umanità, ben oltre il loro dovere professionale”.

Poi una nota di ironia nel post dell’uomo: “Non auguro a nessuno di finire in quel reparto (perché significa che siete in gravissime condizioni fisiche), ma se dovesse succedere sappiate che siete in mani eccellenti!”.

“Non conta l’età che avete – ha specificato – …fin che un alito di vita vi pervade ‘loro’ non mollano, non mollano….faranno di tutto per tenervi vivi. Un piccolo angolo di efficenza Svizzera nel cuore di Torino. Un sentito ringraziamento a tutto lo staff del Car, per come sono stato trattato e al chirurgo Luca Petruzzelli”.

Guarito dopo 5 mesi: i suoi sintomi e la riabilitazione

L’uomo ha poi specificato in un’intervista alla Stampa: “Non ero mai stato ricoverato, non avevo mai preso neppure una pastiglia per il mal di testa. Per questo quando hanno detto a mia moglie che mi restavano tre ore di vita non ha voluto arrendersi, ha pregato i medici di aiutarmi a lottare”.

In merito ai suoi sintomi, ha raccontato: “A marzo avevo solo un po’ di febbre che non andava via, con qualche difficoltà a respirare. Mia moglie ha avuto l’intuizione di misurarmi i valori dell’ossigeno nel sangue con un saturimetro. Erano terribilmente bassi”.

“Le sue possibilità di sopravvivenza erano quasi pari a zero”, ha detto poi il dottor Luca Petruzzelli, del reparto di chirurgia d’urgenza diretto dal professor Paolo De Paolis.

La riabilitazione sarà lunga: “Non sto in piedi, devo imparare a camminare, a deglutire – ha rivelato il 55enne che accusa ancora sintomi a lungo termine -. Non sa quanto mi è mancato poter bere un semplice bicchiere d’acqua”.

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