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Covid, "referendum ci è costato contagi": l'attacco di Galli

Massimo Galli, direttore del Sacco di Milano, ha parlato delle nuove misure del Dpcm, ma anche degli asintomatici e dei rischi del referendum

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Non c’è più tempo, non c’è un minuto da perdere”. Lo ha detto Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano, ospite della trasmissione ‘Piazzapulita’ su La7. L’esperto è tornato sulle misure introdotte dall’ultimo Dpcm, che ha portato alla chiusura di ristoranti e teatri, ma anche sull’andamento dell’epidemia nel Paese. Il messaggio del premier, Giuseppe Conte, secondo Galli è stato chiaro: “‘‘State a casa’, da applicare immediatamente. Stiamo di nuovo andando a sbattere”.

Quanto ai tamponi, “è certo che dobbiamo usare al massimo tutto ciò che la diagnostica ci sta offrendo in questo momento”, sapendo che i tamponi salivari e quelli antigenici possano non essere affidabili come quelli molecolari.

Covid, Galli e la chiusura dei ristoranti: “Luoghi a rischio secondo uno studio”

Nel corso del suo intervento, Massimo Galli si è soffermato su uno studio recente, pubblicato “la settimana scorsa”, che “dimostra che la presenza di persone senza mascherina nei luoghi dove si mangia è un elemento che può favorire la trasmissione dell’infezione”.

Il nuovo Dpcm ha imposto la chiusura a bar e ristoranti dopo le 18, ma “il rischio del contagio c’è sia a mezzogiorno sia la sera, se il locale è affollato”, ha detto Galli. “Il dato di fatto – ha aggiunto – è che il messaggio lanciato dal governo, forte e chiaro, non poteva che essere ‘non uscite, non abbiate nemmeno i pretesti di uscire’.

“Abbiamo visto movide in tutta Italia dopo la fine del lockdown – ha proseguito Galli -. Che poi mi si dica: ‘Secondo te funziona o no chiudere i ristoranti e i teatri?’, non abbiamo la controprova. Ma l’alternativa è il lockdown totale“.

Quindi, il confronto con la Francia: “Il punto di domanda è: volevamo già praticare un discorso di lockdown totale che sta già facendo la Francia o dare un segnale forte per limitare i danni senza nessuna garanzia?”.

Covid, Galli e il confronto con la situazione a marzo

Massimo Galli ha poi confrontato il periodo attuale con quello di marzo, ossia con la scoperta del coronavirus in Italia: “A marzo siamo stati presi alle spalle da un’infezione di cui non ci eravamo resi conto, che ha riguardato il Nord del Paese. Inspiegabilmente l’area di Milano, il Centro e il Sud sono state appena lambite”.

“Dopo il lockdown – ha ricordato – l’infezione non era quasi più presente in alcune zone. Ora è in crescita in tutte le aree del Paese: possiamo permetterci di far finta di nulla e di aspettare che la malattia semplicemente si diffonda? Se vedo la situazione del mio ospedale, dico che non possiamo permettercelo nemmeno per un ulteriore minuto”.

Covid, la rivelazione sugli asintomatici: “Abbiamo capito come infettano anche senza sintomi”

Galli ha poi accennato a uno studio che avrebbe scoperto il motivo per il quale le persone asintomatiche, che non starnutano e non tossiscono, possano essere super-diffusori: “È stato fatto un esperimento: se ci si mette a dire ad alta voce, in maniera consecutiva, ‘stay healthy, stay healthy’, che equivale al nostro ‘stai bene’, questo è sufficiente per poter trasmettere, anche a una distanza ragionevole, il virus. Ossia, per emettere quelle gocce di saliva potenzialmente contenenti il virus”.

“La realtà purtroppo è questa – ha detto al ristoratore in collegamento da Pesaro, che nei giorni scorsi ha protestato rimanendo aperto a cena -, è difficilissimo da accettare, mi rendo conto, ma non si può aprire una trattativa con il virus. Dobbiamo fermarlo”.

Covid, Galli contro le elezioni e il referendum: “Vedremo quanto ci sarà costato”

Quindi, la chiusura sulle elezioni svoltesi il 20 e il 21 settembre: “In piena emergenza non si doveva andare a votare. L’importanza fondamentale è che hanno la possibilità di essere rinviate in condizioni di emergenza: se la dichiari e non le rinvii, dai un segnale curioso. Ci saranno i dati che dimostreranno quanto ci sono costate le elezioni”.

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