Covid, fino a quando la Lombardia resterà rossa: parla Fontana
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha spiegato che i numeri al momento "sono da zona arancione", ma il passaggio non è immediato
La Lombardia è stata una delle prime zone rosse sancite dal Dpcm di novembre. Dopo diversi giorni di misure restrittive, tutt’ora in vigore, il presidente della Regione Attilio Fontana ha sottolineato che l’Rt “è sceso in maniera sostanziale” e che “in base ai numeri noi rientreremmo oggi in una zona arancione“. In collegamento con la trasmissione Mattino 5 ha aggiunto che “abbiamo già iniziato una fase di leggero ma significativo miglioramento”.
Covid, Fontana sulla Lombardia: “Abbiamo numeri da zona arancione”
I miglioramenti di cui parla Fontana, a detta dell’interessato, non sarebbero il frutto del lockdown imposto dallo Stato con l’ultimo Dpcm: “Gli effetti di una misura si vedono dopo almeno 15 giorni. Adesso stiamo vivendo i risultati che derivano dall’ordinanza della Regione Lombardia del 22 ottobre. Tra qualche giorno inizieremo a vedere i risultati del lockdown nazionale”.
Il governatore ha aggiunto che “in base ai numeri noi rientreremmo oggi in una zona arancione“.
Il passaggio, però, è vincolato alle direttive del Dpcm e a ricordarlo è stato lo stesso Fontana: “Quando si entra in una certa zona si devono confermare i dati per due settimane. Quindi noi fino al 27 novembre resteremo in zona rossa” anche se “bisognerebbe rifarsi a dati più aggiornati”.
Covid, Fontana sul Natale: “Dobbiamo farlo con una certa libertà”
Per quanto riguarda l’evoluzione dei contagi in Lombardia, Fontana ha detto che “abbiamo avuto una salita costante e anche molto violenta dei ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive. Adesso siamo in una fase in cui c’è un aumento ma molto più ridotto. Siamo arrivati in cima a questa montagna, ora siamo in una fase in cui camminiamo in pianura e presto inizierà la discesa”.
Sul Natale, Fontana ha dichiarato: “Credo che sia meglio un po’ di cautela all’inizio che dover poi rincorrere una ripartenza della corsa del virus”, anche perché “dobbiamo fare il Natale e dobbiamo farlo con una certa libertà”.