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Coronavirus, esame del sangue predice rischio di morte per Covid

Secondo un nuovo studio, un semplice esame del sangue potrebbe predire il rischio di morte per il Covid-19

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Un semplice prelievo di sangue potrebbe predire chi è a rischio di sviluppare il Covid-19 in forma grave e chi, tra gli individui ricoverati per l’infezione da nuovo coronavirus, rischia di morire. Lo ha rivelato un lavoro apparso sulla rivista ‘JAMA Network Open’, firmato da scienziati del Massachusetts General Hospital (MGH) di Boston.

L’esame del sangue proposto dagli scienziati per predire la prognosi di un paziente ricoverato per Covid, come riporta ‘Ansa’, è un test di routine chiamato “Ampiezza della distribuzione dei globuli rossi” (RDW), un indicatore della variazione delle dimensioni dei globuli rossi all’interno di un campione di sangue.

Attualmente, questo specifico esame viene utilizzato per monitorare tantissime situazioni, dalla carenza di ferro a quella di vitamine del gruppo B.

Osservando oltre 1600 pazienti ricoverati con infezione da SARS-CoV-2, gli esperti hanno visto che, se al momento del ricovero il valore di RDW misurato con un emocromo è superiore al valore limite, il rischio di morte per quel paziente è quasi triplo (2,7 volte maggiore) rispetto a un paziente che entra in ospedale con valori normali di RDW (la mortalità è del 31% rispetto a una mortalità media dell’11%).

Non è tutto: un innalzamento dei valori di RDW nel corso del ricovero si associa a un rischio di morte addirittura maggiore, indicando che il parametro potrebbe essere monitorato nel corso del ricovero per determinare se il paziente sta rispondendo alle terapie o va in peggioramento.

L’associazione tra RDW e rischio di morte persiste anche considerando altri fattori di rischio noti, come per esempio l’età o le malattie croniche pregresse.

Una volta che si scoprisse cosa c’è alla base di questo nesso tra RDW e rischio morte per Covid-19, hanno concluso gli esperti, potrebbe aprirsi la strada a nuove terapie mirate per i pazienti.

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