Covid e i sintomi dell'ondata in estate, dal mal di gola alla perdita di gusto e olfatto: parlano gli esperti
Le infezioni da Covid non si fermano con l’estate e, anzi, si presentano con nuovi segnali: le parole degli esperti sui sintomi dell’ondata estiva
Sembra siano leggermente in aumento i casi di Covid-19 in Italia, nonostante l’arrivo dell’estate. In realtà, però, come spiegato dagli esperti, questo virus si presenta con nuovi sintomi durante l’ondata estiva, sui quali bisogna comunque porre attenzione.
Il Covid-19 in Italia
Stando ai dati diffuso dal Ministero della Sanità con l’ultimo report di aggiornamento sul Covid-19, che prende in esame la settimana dal 20 al 26 giugno, in Italia è stato registrato un aumento del 25% dei contagi, giunti ora sopra quota 2.600.
L’indice di trasmissibilità Rt ha leggermente superato la cosiddetta “soglia epidemica”, raggiungendo quota 1,15, mentre è rimasta immutata l’occupazione dei posti letto, sia standard che in terapia intensiva.
Fonte foto: ANSA
Sebbene siamo ormai entrati nella bella stagione, l’arrivo del caldo non sembra rallentare la diffusione del virus che, secondo gli esperti, è pronto ad affrontare l’ondata estiva con sintomi ben definiti, che è bene conoscere per non farsi trovare impreparati.
I sintomi dell’ondata estiva
Come spiegato dal direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, a Repubblica, i sintomi sono ancora abbastanza evidenti: “I virus non sono intelligenti, ma proseguono la loro vita, e si diffondono, attraverso una continua trasformazione. I sintomi che generano in questa estate, sono in gran parte sovrapponibili a quelli di un raffreddore”.
“Mi riferisco a naso chiuso e che cola (rinorrea), starnuti, affaticamento, stanchezza e malessere, mal di gola, mal di testa, che può essere diverso dal solito o durare più del solito” ha poi proseguito il dott. Pregliasco.
“Questi sono i sintomi più comuni, ma restano possibili dolori muscolari, riduzione dell’appetito, tosse insistente, nausea e diarrea, febbre o febbriciattola – ha poi concluso Pregliasco – Sempre meno comuni, ma comunque possibili, sono la perdita di olfatto e gusto. E nei bambini la variante XBB.1.16 (Arcturus) sembra poter indurre congiuntivite (occhi rossi e pruriginosi)”.
Cosa fare in caso di positività
Bisogna ovviamente fare caso ai segnali che ci lancia il nostro corpo, come la difficoltà respiratoria, e segnalare al nostro medico di base i possibili sintomi, che andranno accuratamente monitorati.
In caso di positività, spiega ancora Pregliasco, “il buon senso dice di rimanere a casa, per evitare di diffondere la malattia, ma anche sovrinfezioni batteriche o complicanze legate alla stanchezza […] Se si è persona fragile o immunodepressa, bisogna chiamare il proprio medico, ma anche se i sintomi non si risolvono dopo tre giorni e le condizioni cliniche peggiorano”.
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