Covid, la soluzione di Crisanti per "non finire come la Gran Bretagna"
Crisanti suggerisce una soluzione per evitare che l'Italia fronteggi un'emergenza simile a quella che si sta verificando in Gran Bretagna
Il Regno Unito, e in particolare la Gran Bretagna, sta attraversando un momento molto delicato, in merito alla pandemia di Covid-19. I casi giornalieri sono tornati a salire nonostante la buona copertura della campagna vaccinale, e gli esperti temono che in inverno potranno esserci fino a 100mila casi al giorno.
L’Italia, in questo momento, non corre questo rischio in quanto i casi giornalieri sono dai 2mila ai 3mila, ma tra gli esperti c’è chi teme una recrudescenza con l’arrivo del freddo. D’altra parte, un piccolo incremento di casi giornalieri si sta osservando già dall’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass, anche se secondo il fisico Battiston si tratta di una “buona notizia“.
Per il microbiologo Andrea Crisanti, la soluzione per evitare che l’Italia si trovi a far fronte a un’emergenza come quella in Gran Bretagna sta nella somministrazione della terza dose. Soprattutto in vista dell’eventuale diffusione della temuta variante Delta plus.
Crisanti: “Terza dose per non finire come la Gran Bretagna”
Durante la scorsa puntata di “Otto e mezzo” su La7, Crisanti ha spiegato che “gli inglesi sono meno protetti di noi. I dati raccolti su 4 milioni di persone dimostrano che l’efficacia contro l’infezione dopo 6 mesi cala dal 95% al 40% e quella contro le complicazioni gravi della malattia scende al 70%”.
Oltremanica vengono effettuati “1 milione di tamponi al giorno – ha osservato Crisanti – e mettono in quarantena tra le 100 e le 150mila di persone al giorno, hanno un sistema per ammortizzare l’impatto. Hanno deciso di pagare un prezzo per andare dove vogliono senza mascherina. Noi abbiamo una situazione privilegiata, possiamo vedere cosa succede altrove man mano che la protezione del vaccino sparisce“.
Per il microbiologo, “se seguiamo la strada della Gran Bretagna, finiamo come la Gran Bretagna. Tutto ruota attorno alla terza dose. I dati di Israele sono inequivocabili: la terza dose ha ripristinato il livello di protezione”. Parallelamente, è importante altresì “mantenere un minimo di misure di contenimento”, come l’utilizzo della mascherina.
Terza dose, l’appello di Figliuolo
Sulla terza dose, il commissario per l’emergenza Figliuolo ha inviato una circolare alle Regioni con un appello a “effettuare i richiami vaccinali in parallelo a tutte le categorie indicate, fermo restando il solo vincolo del rispetto dell’intervallo temporale di almeno 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario”.
Al momento a ricevere la terza dose booster sono soltanto i fragili e gli over 60, ma nei prossimi mesi la raccomandazione potrebbe essere estesa ad altre categorie e fasce d’età fino a riguardare tutti.