Covid, Costa apre all'obbligo vaccinale per una serie di categorie
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa apre alla possibilità di introdurre l'obbligo vaccinale anti Covid per altre categorie oltre ai sanitari
Si ritorna a parlare di obbligo vaccinale per combattere la pandemia di Covid-19 e la quarta ondata, dopo che l’Austria ha annunciato che imporrà l’obbligo di vaccinarsi a partire dal 1 febbraio 2022. Vienna, che ha deciso anche un nuovo lockdown generalizzato a partire da lunedì, è il primo Paese dell’Unione Europea ad adottare una simile misura. Sul tema dell’obbligo vaccinale ha parlato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, intervenendo ai microfoni di “Radio anch’io” su Rai Radio1.
“Siamo stati il primo Paese in Europa a introdurre l’obbligo vaccinale per i sanitari – ha detto Costa – e io non escludo di poter fare una riflessione e valutare se è opportuno introdurre l’obbligo per altre categorie che hanno un contatto costante con il pubblico, le forze dell’ordine, coloro che operano nella grande distribuzione”.
“Ci possono essere dei criteri, ma sono tutte valutazioni – ha spiegato – che dobbiamo fare al momento opportuno. E io credo che, pur attenzionando i dati, pur continuando a usare il senso di responsabilità, dobbiamo guardare al futuro con fiducia”. Per ora “l’appello che dobbiamo fare è di continuare a osservare le regole”.
Nuove restrizioni, ipotesi lockdown dei non vaccinati
Le Regioni chiedono al governo di valutare nuove restrizioni per i non vaccinati e modifiche al Green pass per far fronte alla quarta ondata e bloccare per tempo l’aumento di contagi e ricoveri, in modo da scongiurare chiusure più pesanti in seguito, anche alla luce delle mosse degli altri Paesi europei.
A riguardo il sottosegretario ha spiegato che “dobbiamo monitorare con attenzione settimana per settimana quelli che sono i dati. Ad oggi complessivamente i dati riferiti alle terapie intensive e agli ospedalizzati sono ancora tutto sommato positivi e ci permettono un controllo, dopo di che valuterei”.
Al momento l’unica regione da “attenzionare” è il Friuli Venezia Giulia che “ha dei parametri più critici rispetto ad altre regioni”. “Credo che la valutazione dobbiamo farla qualora ci fosse il passaggio in zona arancione – ha sottolineato Costa – perché è quello che cambia le regole e che introduce in automatico alcune restrizioni“.
Con le Regioni comunque, ha osservato, “c’è sempre stata la massima collaborazione e la massima condivisione. Anche gli attuali criteri per determinare il cambio di colore di regione furono cambiati proprio su sollecitazione delle Regioni, quindi da parte nostra massima disponibilità”.
Non dobbiamo dimenticare – ha ricordato Costa – che rispetto allo scorso anno siamo di fronte a uno scenario completamente diverso: abbiamo l’85% dei vaccinati, abbiamo una situazione decisamente migliore e mi pare che anche i dati rispetto ad altri Paesi mettano in evidenza come la scelta dell’Italia di avviare un percorso prudente e graduale ad oggi sta fornendo dei dati certamente più positivi”.