Covid, città italiane: report sull'eccesso di mortalità, i dati
"Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all'epidemia di Covid-19": il monitoraggio del ministero della Salute
L’ultimo aggiornamento dell'”Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19“, monitoraggio realizzato dal ministero della Salute, ha analizzato la situazione relativa ai decessi in riferimento alla settimana dal 2 all’8 dicembre.
Nelle città dove era stata registrata un’impennata della mortalità nelle settimane precedenti, dal 2 all’8 dicembre 2020 si osserva un calo delle persone defunte. Tuttavia il dato legato alle morti resta comunque alto se confrontato a quello degli anni passati.
In particolare, rispetto alla settimana precedente si nota un trend in calo dell’eccesso di mortalità, soprattutto al Nord: ad esempio a Torino, la variazione tra decessi visti e quelli attesi (sulla base del confronto con gli altri anni) è passata dal 108% registrato nel mese di novembre al 71% della prima settimana di dicembre. A Milano è passata dal 67% al 29%, a Genova dall’85% al 33%, a Palermo dal 65% al 25%.
A Roma l’eccesso di mortalità (+47%) è in linea con la settimana precedente, così come a Trento, Venezia, Bologna, Firenze e Bari, mentre “si continua ad osservare un incremento della mortalità a Verona (da + 66 a +106%)”.
Mortalità 2020: il paragone con gli anni precedenti
I 32 Comuni analizzati permettono inoltre di far luce sui decessi avvenuti direttamente per via dei contagi da Sars-Cov-2 ma anche su quelli indirettamente collegati alla pandemia e causati, ad esempio, dalla difficoltà di accedere all’ospedale o al pronto soccorso.
Per stimare l’andamento della mortalità, si confronta il numero di deceduti residenti in un determinato comune con la media di quelli deceduti nello stesso luogo e nella stessa settimana durante i 5 anni precedenti.
Attraverso questa analisi è stato possibile rilevare un forte incremento della mortalità osservata in concomitanza con la prima fase dell’epidemia di Covid-19. Quindi si è potuta notare la successiva riduzione che ha riportato la mortalità in linea con i valori di riferimento a fine maggio. Con l’avvento della cosiddetta seconda ondata si è riscontrato un nuovo rapido incremento dei decessi a partire dalla seconda metà di ottobre, che ha visto un eccesso di mortalità sia nelle città del Nord (+22%) che in quelle del Centro-Sud (+23%), andata di pari passo con l’aumento dei contagi da Sars-Cov-2 in tutta la penisola.
Per il mese di novembre l’incremento osservato è stato maggiore tra le città del Nord (+73%), con eccessi compresi tra +46% e +129%. Più contenuto invece al centro-sud (+47%). Ma, dall’ultima settimana di novembre, di pari passo anche con la mitigazione della curva dei contagi, si è cominciato a vedere un lieve miglioramento. E dal 2 all’8 dicembre si può osservare un “decremento dell’eccesso di mortalità o valori stabili nella maggior parte delle città”.