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Covid dal cane-procione venduto a Wuhan: l'ipotesi sull'origine della pandemia e il giallo dei dati cancellati

Secondo un'analisi di dati caricati sul database Gisaid, ma poi rimossi, questo canide potrebbe essere stato il veicolo per il salto di specie del Sars-CoV-2

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Il Covid-19 potrebbe essere stato trasmesso all’uomo dai cani-procioni venduti al mercato degli animali di Wuhan. È la nuova teoria sull’origine della pandemia emersa da uno studio realizzato da un gruppo internazionale di virologi e rivelato dal New York Times. L’ipotesi è stata sviluppata tramite l’analisi di alcuni dati di campioni genetici caricati da scienziati sul database internazionale Gisaid, ma successivamente cancellati. A fare riferimento a queste informazioni è stato lo stesso direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Covid, i dati spariti da Gisaid

“Anche se siamo sempre più pieni di speranza riguardo alla fine della pandemia di Covid” non lontana, “la domanda su come sia iniziata rimane senza risposta“, ha sottolineato il direttore dell’Organizzazione mondiale della Sanità, come riportato da Adnkronos.

Continuiamo a chiedere alla Cina di essere trasparente nella condivisione dei dati, di condurre le indagini necessarie e condividere i risultati. Capire come è iniziata la pandemia di Covid-19 rimane un imperativo sia morale che scientifico” ha rimarcato Ghebreyesus, dando notizia di un episodio di rimozione del database internazionale dove vengono condivise le sequenze dei geni, tra gli altri, del Sars-CoV-2.

“Domenica scorsa – ha spiegato il Dg – l’Oms è stata messa a conoscenza di dati pubblicati alla fine di gennaio nel database Gisaid e rimossi nuovamente di recente. I dati, del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, si riferiscono a campioni prelevati al mercato di Huanan, a Wuhan, nel 2020″.

“Mentre erano online, gli scienziati di diversi Paesi hanno scaricato i dati e li hanno analizzati. Non appena abbiamo appreso di questi dati, abbiamo contattato il Cdc cinese e li abbiamo esortati a condividerli con l’Oms e la comunità scientifica internazionale in modo che possano essere analizzati”, ha detto ancora il Dg Ghebreyesus.

Covid dal cane-procione venduto a Wuhan: l'ipotesi sull'origine della pandemia e il giallo dei dati cancellatiFonte foto: ANSA

Un uomo della sicurezza tenta di vietare uno scatto del secondo piano del mercato di Wuhan, a dicembre 2020

La ricerca

Come confermato dal direttore dell’Oms, alcuni virologi sono stati in grado di scaricare le informazioni prima che sparissero dal database.

La ricerca non è stata ancora pubblicata ma, stando alle anticipazioni riportate da alcuni media internazionali, l’ipotesi formulata nello studio potrebbe dare supporto alla teoria dell’origine “naturale” della pandemia, da animali infetti: il veicolo del Sars-CoV-2 potrebbe essere stato proprio il cane-procione, un canide indigeno dell’Asia orientale, chiamato in giapponese “tanuki”.

La nuova ipotesi sull’origine del Covid

I dati presi dai campioni raccolti da gabbie, pavimenti e in generale gli ambienti del mercato di Wuhan a partire dal gennaio 2020, hanno rilevato il materiale genetico di questo animale insieme a quello del Sars-CoV-2.

Una scoperta che non starebbe a significare che la pandemia sia iniziata dal cane-procione, ma lo studio dimostrerebbe che questa specie trafficata illegalmente nei “wet market” cinesi sarebbe in grado di trasmettere il virus del Covid-19 all’uomo.

Per avere informazioni più solide si deve attendere la pubblicazione dello studio, ma queste analisi potrebbero suggerire il ruolo del “tanuki” nel salto di specie da un animale selvatico al genere umano, lo “spillover”.

Una teoria che avrebbe trovato riscontro anche in uno studio pubblicato su Science da un gruppo di ricercatori dello Scripps Research Institute di La Jolla, in California.

cane-procione Fonte foto: 123RF
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