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Covid, Brusaferro: "La pandemia è in una fase molto pericolosa"

Covid: Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, spiega che mesi ci attendono e quali errori non bisogna commettere

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, ha fatto il punto sulla situazione Covid e vaccini in Italia, spiegando cosa ci aspetta per i primi mesi del 2021. Un ritorno alla normalità dopo l’Epifania è un miraggio. “Come si può parlare di ritorno alla vita normale! Viviamo in una pandemia, il virus circola diffusamente nel nostro Paese e i servizi sanitari sono sotto stress”, dichiara Brusaferro, intervistato dal Corriere della Sera. Dunque l’invito a non “non rilassarsi” in quanto “tutti i dati mostrano che l’epidemia non è finita, è ancora in una fase molto pericolosa”.

A preoccupare particolarmente è “l’andamento dell’Rt, che indica la velocità di riproduzione del virus” e che “sta di nuovo risalendo”. Così anche “il numero dei nuovi positivi rimane elevato”. Situazioni simili si verificano nel resto dell’Europa il che fa alzare ancor più la guardia nei confronti del diffondersi del Covid.

Le linee guida irrinunciabili rimangono le stesse dei mesi scorsi: “mascherina, distanziamento, igiene delle mani, no assoluto agli assembramenti”. Come già detto a più riprese da vari esperti, il vaccino sarà fondamentale a debellare la pandemia, ma per i primi mesi di somministrazione, in attesa di un’immunizzazione di massa, l’allerta deve rimanere altissima.

“Il vaccino – spiega Brusaferro – è un segnale positivo di grande speranza però per i prossimi mesi dovremo continuare a mantenere uno stretto controllo dei comportamenti individuali e sociali. Il ragionamento “vabbè, ora c’è il vaccino e allora posso riprendere a fare come prima” non è corretto. Al contrario, pensarla così finisce per favorire la circolazione del virus”.

Brusaferro sottolinea anche che gli ospedali continuano a essere sotto stress. Con il rischio della cosiddetta terza ondata potrebbero essere ulteriormente ‘provati’: “C’è stata una decrescita nell’occupazione dei posti letto ma ultimamente è rallentata e la capacità di reggere l’impatto dei ricoveri si è ridotta. Ecco perché è necessario evitare che la curva si rialzi”.

La data x per capire che effetti hanno avuto le settimane pre-feste natalizie e quelle delle feste vere e proprie è il 15 gennaio, quando il monitoraggio basato “sui dati relativi a queste settimane” dirà in che modo si sono sviluppati i contagi nell’ultimo periodo. Per eventuali misure violate in tema di assembramento e mancanze di rispetto delle disposizioni anti Covid, Brusaferro taglia corto: “Ogni violazione purtroppo si paga a caro prezzo. Il virus non fa sconti”.

Tema scuola. Cosa attendersi? “Va salvaguardata per il suo valore educativo e sociale. All’interno del sistema scolastico i protocolli adottati sono rigorosi ma bisogna tener conto che i rischi sono legati anche a tutto ciò che ruota attorno a questo mondo. Le scelte future non potranno prescindere dalla limitata resilienza del nostro sistema sanitario”.

Covid, cosa succede il 7 gennaio? Tornano le zone: gli scenari Fonte foto: ANSA
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