Covid: Bartolomeo Pepe (ex senatore M5s e no vax) è morto, stroncato dal virus. Chi era: carriera e teorie
Bartolomeo Pepe, convinto parlamentare no vax (ex senatore del Movimento 5 stelle), è deceduto a causa del Covid
Bartolomeo Pepe è deceduto. L’ex senatore del Movimento 5 Stelle e sostenitore del movimento No vax è stato stroncato dal Covid, quello stesso virus da lui ritenuto una “ridicola isteria”. Pepe era stato ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Cotugno di Napoli a causa di una polmonite bilaterale interstiziale innescata da Sars-CoV-2.
Tra i primi ad esprimere cordoglio c’è stato Davide Crippa, capogruppo dei Cinquestelle alla camera che ha confermato la scomparsa dell’ex parlamentare con un messaggio: “Apprendo con dispiacere della morte dell’ex senatore Bartolomeo Pepe. Alla sua famiglia e ai suoi cari le condoglianze del nostro gruppo parlamentare”.
Bartolomeo Pepe malato di Covid: gli ultimi giorni del parlamentare no vax
Bartolomeo Pepe, dopo aver contratto il Covid, era stato ricoverato per via del peggioramento delle sue condizioni. I medici erano stati costretti ad intubarlo. Nonostante ciò, il suo stato di salute si è aggravato ulteriormente, fino a condurlo alla morte Pepe era arrivato all’ospedale Cotugno sabato già in condizioni critiche.
Chi era Bartolomeo Pepe, il parlamentare no vax ed ex M5s morto di Covid
Bartolomeo Pepe è nato a Napoli il 3 novembre 1962. Dimorava a Casalnuovo di Napoli. Dopo essersi speso politicamente per il proprio comune, alle elezioni politiche del 2013 fu candidato al Senato della Repubblica, in regione Campania, con il Movimento 5 Stelle, venendo eletto senatore della XVII legislatura.
Nel mese di marzo 2014 venne sfiduciato dal meetup di Napoli. Pepe denunciò le irregolarità da parte del M5S riguardo alla sua elezione a membro della commissione eco-mafie, accusando il partito di volerlo escludere, annullando le votazioni che lo vedono vincitore. Il senatore sostenne inoltre che la sfiducia nei suoi confronti fosse alimentata da interessi occulti riguardanti la gestione illecita dei rifiuti nel sito di Pianura.
Un’immagine di Bartolomeo Pepe
Il 27 marzo 2014 lasciò il Movimento 5 Stelle passando al Gruppo misto. Quindi il 15 maggio 2014 aderì alla componente del Gruppo misto “Italia Lavori in Corso”, rimanendo all’interno di essa sino al 10 luglio 2014, giorno in cui passò all’altra componente del Gruppo misto “Movimento X”.
Il 26 gennaio 2015 entrò nella Federazione dei Verdi diventando così il primo esponente e portavoce al Senato. L’11 giugno 2015, un altro cambiò di casacca: abbandonò il gruppo misto per andare nel gruppo parlamentare di centro-destra “Grandi Autonomie e Libertà-Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro”.
Nel corso della sua carriera, Pepe si è contraddistinto per aver sostenuto diverse teorie complottiste e controverse, tra cui quelle che vorrebbero connettere le cause dell’autismo alle campagne vaccinali che sarebbero generate dai soli interessi economici delle grandi multinazionali farmaceutiche.
Altra posizione controversa fu quella sulle cosiddette “scie chimiche” considerate un possibile strumento di geoingegneria e controllo della popolazione. Oppure quella della sorveglianza domestica dei cittadini attuata su scala globale tramite elettrodomestici e dispositivi elettronici di uso comune.