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Covid, anticorpi monoclonali in arrivo: acquistate 150mila dosi

Dopo il via libera dell'Aifa è stato predisposto l'acquisto dei farmaci per la terapia contro il Covid-19

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

In Italia sono in arrivo gli anticorpi monoclonali che potrebbero rappresentare un’arma fondamentale nella lotta contro il coronavirus. Come riportato da Tgcom24, la struttura commissariale per l’emergenza sanitaria, guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo, ha disposto l’acquisto di 150mila dosi del farmaco per la cura del Covid-19, per un valore di circa 100 milioni di euro.

L’approvvigionamento è stato autorizzato dall’Aifa dopo l’approvazione dell’utilizzo del Bamlanivimab di Eli Lilly e il Regeneron di Roche (diventato noto per aver curato l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump) da parte della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia del farmaco.

Il via libera alla distribuzione è arrivato anche dal ministro della Salute Roberto Speranza che ha firmato un decreto d’urgenza, reso possibile tramite la legge 648 del 1996, che permette l’inserimento nel nostro sistema sanitario di farmaci ancora in corso di sperimentazione in mancanza una terapia alternativa valida contro una determinata patologia.

La terapia con gli anticorpi monoclonali, sul quale non si è però ancora espressa l’Ema, è adesso in sperimentazione in diversi ospedali italiani e sarà utilizzata per pazienti di età superiore ai 60 anni ad alto rischio, entro pochi giorni dall’infezione.

Diversamente dai vaccini questi farmaci prevedono una sola somministrazione senza richiami e sarebbero efficaci anche contro tutte le varianti fino ad ora note del coronavirus. Gli studi finora effettuati sugli anticorpi monoclonali hanno dimostrato un’efficacia, se somministrata nelle fasi iniziali della malattia, su tre infetti su quattro, stimata intorno al 70% nel caso di Eli Lilly.

Secondo i ricercatori di Vir Biotechnology e della britannica Gsk, la riduzione dei ricoveri e dei decessi in pazienti ad alto rischio sarebbe intorno all’85%.

La sperimentazione clinica di fase 1 portata avanti da dalla Fondazione Toscana Life Sciences, ha coinvolti 30 volontari. L’anticorpo umano individuato “ha dimostrato finora una potenza di neutralizzazione tale per cui è sufficiente un dosaggio più basso rispetto ad altri trattamenti analoghi e potrà così essere somministrato attraverso una iniezione intramuscolare”, secondo la Fondazione.

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Covid: quali sono i farmaci da (non) utilizzare e perché Fonte foto: ANSA
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