Cosa succederà ora tra Putin e il capo della Wagner Prigozhin? Gli scenari cruenti tracciati dagli analisti
Quali sviluppi avrà la faida intestina scatenata da Prigozhin? Le previsioni degli analisti
Yevgeny Prigozhin e Vladimir Putin, cosa è davvero accaduto e cosa succederà? Difficile, anzi difficilissimo dirlo: qualcuno parla di una messinscena (pochi a dir la verità), qualcuno di una sfida che costerà cara a uno o all’altro.
- Ex comandante supremo Nato: "Putin indebolito"
- "Putin e Prigozhin, ne resterà solo uno"
- Paolo Mieli: "Qualcuno verrà ammazzato"
Ex comandante supremo Nato: “Putin indebolito”
Secondo il generale Jean-Paul Paloméros, tra i più importanti militari francesi (tra il 2012 e il 2015 ha guidato il comando Transformation della Nato), tra il numero uno del Cremlino e il fondatore dell’armata Wagner c’è in corso una tregua e non una pace. Tregua che potrebbe presto sfociare in una faida. Secondo il generale, giunti a questo punto, solo uno tra Putin e Prigozhin resterà in scena.
“Il grande scontro tra i due, che maturava da mesi, è sfociato in una tregua – ha spiegato a Repubblica Paloméros -. Ma non credo abbiamo visto tutto, né che possa essere risolto pacificamente, dopo i giudizi espressi da Prigozhin sulla guerra ingiusta, l’Ucraina e la Nato. Dichiarazioni che lo hanno opposto frontalmente a Putin: non credo potranno riallacciare i rapporti. Per il potere russo è una provocazione, una sfida che indebolisce sia Putin sia le forze militari“.
“Putin e Prigozhin, ne resterà solo uno”
“Vediamo – ha concluso il generale – se nei prossimi giorni ci saranno reazioni o risposte, dal Cremlino o dalla gerarchia dell’esercito, che per due volte non si è opposto alla marcia della Wagner su Rostov e poi su Mosca. Quale che sia la soluzione, penso che Putin non si arrenderà, e che tra lui e Prigozhin uno dei due dovrà uscire di scena”.
Paolo Mieli: “Qualcuno verrà ammazzato”
Paolo Mieli, intervenuto a In Onda (La7), ha espresso un pensiero simile a quello del militare francese, sostenendo che la faida intestina alla Federazione russa potrebbe non essere affatto conclusa.
“Sembra un accordo ma ci vorrà tempo – ha dichiarato l’ex direttore del Corriere della Sera -. La cosa può ancora degenerare nel sangue. Putin, Prigozhin, il ministro della Difesa Sergei Shoigu e il capo di stato maggiore Valery Gerasimov sono quattro personaggi che rischiano ed è molto probabile che qualcuno di loro venga ammazzato”.