Cosa ha fatto Patrick Zaki? Ora è stato liberato, ma attende il processo: "Non so se posso tornare in Italia"
Di cosa è accusato Patrick Zaki, lo studente di Bologna detenuto per 22 mesi in Egitto
Lo studente e ricercatore dell’Università di Bologna, Patrick Zaki, è tornato in libertà dopo 22 mesi. Dovrà ancora essere giudicato in un processo, ma non dovrà aspettare la sentenza in una cella. Il ‘Corriere della Sera’, nell’edizione odierna, ha pubblicato un’intervista in cui il 30enne ha raccontato la sua vita negli ultimi 670 giorni di detenzione.
Zaki: “Non mi hanno detto che mi avrebbero rilasciato”
Nel suo racconto, Zaki parte dalla fine. Spiega che non è stato detto che sarebbe stato rilasciato: “All’improvviso mi hanno portato al commissariato, e hanno iniziato a prendermi le impronte. Non capivo cosa stesse succedendo, non c’erano segnali che mi stessero per scarcerare. Ero confuso. Non posso dire tutti i dettagli e preferisco non parlare delle condizioni di detenzione. Ma poi ho capito che c’era una speranza. È la speranza, sai, la cosa più difficile da tenere in vita quando ti tolgono la libertà”.
In 22 mesi ha letto molto in carcere: “Dostoevskij, Saramago. E poi ‘L’amica geniale’ di Elena Ferrante. Il mio preferito, forse. I libri dell’università invece erano più complicati da avere. Ho provato anche a scrivere qualche volta ma non sempre mi era permesso tenere il blocco”.
Zaki: “Grazie, Italia. Voglio incontrare Liliana Segre”
“Una delle cose che più ti fa soffrire quando sei in carcere – aggiunge – è il pensiero del dolore che provochi alle persone cui vuoi bene. Devo solo dire grazie, grazie all’Italia per essere stata vicina a me e alla mia famiglia. Grazie a tutti quelli che hanno tenuto accesa la luce. E l’elenco è lunghissimo“.
I ringraziamenti sono tanti, dai docenti dell’Università di Bologna ai familiari, ma c’è anche spazio per la politica italiana: “Vedere in aula i vostri rappresentanti diplomatici durante le udienze mi ha dato forza. E sono sicuro che ci sono decine e decine di altre persone cui dovrò stringere la mano”.
Un pensiero anche a Liliana Segre, la senatrice che ha votato per la richiesta di cittadinanza dicendo di essere in Aula idealmente come sua nonna: “Mi ha riempito di orgoglio sapere che una persona del suo livello e della sua statura morale si sia interessata a me. Voglio conoscerla. Assolutamente. Spero che questo avvenga quanto prima”.
Zaki esce dal carcere: può tornare in Italia?
Qual è la situazione di Patrick Zaki? In questo momento è libero, ma le accuse a suo carico non sono cadute: “Spero di poter tornare presto in Italia, non so se ci sia un’interdizione per viaggiare all’estero. Per ora so che posso tornare al Cairo”.
Zaki è accusato della diffusione di false informazioni attraverso tre articoli giornalistici. Rischia una condanna fino a cinque anni di reclusione.
Zaki spera di riprendere anche gli studi a Bologna, ma soprattutto di poter visitare una città che non ha ancora mai visto: “La mia bisnonna Adel veniva da Napoli. Non parlo così bene l’italiano, ma l’accento di quella parte del Paese mi ha sempre affascinato. Amo molto gli autori napoletani”.