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Cosa c'è nel decreto Asset approvato dalla Camera: le novità su licenze taxi, caro voli e tassa sulle banche

Approvato il decreto Asset: le novità per quanto riguarda taxi, caro voli e tassa sugli extra-profitti delle banche

Pubblicato:

Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Nella giornata di giovedì 5 ottobre la Camera ha approvato definitivamente il decreto Asset varato dal Governo, con 155 voti favorevoli, 108 contrari e 2 astenuti. Il provvedimento contiene diverse disposizioni urgenti in materia di attività economiche e finanziarie, ci sono numerose novità, dalle licenze dei taxi al caro voli, passando per la tassa sugli extra-profitti delle banche: vediamo le principali.

Taxi

Tra le principali novità contenute nel decreto Asset c’è la nuova norma sulle licenza dei taxi, con la quale il governo cerca di rispondere all’incremento della domanda. Il provvedimento dovrebbe portare ad aumentare il numero di taxi circolanti nel nostro Paese.

Le nuove norme prevedono che nei comuni capoluogo di regione, sede di città metropolitana o di aeroporto, si possano aumentare le licenze fino al 20% di quelle già rilasciate, attraverso un concorso straordinario e procedure più snelle.

I comuni potranno inoltre rilasciare licenze aggiuntive, temporanee e/o stagionali a chi è già titolare.

Caro voli

Altre novità del decreto Asset riguardano i biglietti aerei e il caro voli, con il governo Meloni che ha deciso di togliere il tetto alle tariffe sui voli.

Con le nuove norme vengono rafforzati i poteri dell’antitrust, che potrà avviare accertamenti in caso di condotte restrittive della concorrenza o di abuso di posizioni dominante portate avanti tramite algoritmi, in particolare per quanto riguarda le rotte insulari e i periodi di picco della domanda.

Un’altra novità è l’obbligo per i gestori aeroportuali di pubblicare i sussidi ricevuti dalle compagnie aeree, al fine di garantire maggiore trasparenza.

La tassa sugli extra-profitti delle banche

Con il decreto Asset è stato poi rivista la tassa sugli extra-profitti delle banche. È stato rimodulato l’importo massimo dell’imposta straordinaria che l’istituto bancario può versare,  commisurato non più allo 0,1% dell’attivo ma allo 0,26% dell’attivo ponderato, ed escluso i margini di interesse sui titoli di stato.

La nuova norma dà inoltre alle banche la possibilità di scegliere se pagare la tassa o destinare un importo pari a 2,5 volte il valore dell’imposta al rafforzamento del patrimonio.

Nel disegno iniziale del governo la misura avrebbe dovuto generare un gettito per le casse dello Stato fino a 5 miliardi, ora le stime si aggirano su 1,5 miliardi.

Delocalizzazioni e rete Tim

Nel decreto è presente una norma contro le delocalizzazioni che estende da 5 a 10 anni il lasso temporale entro il quale una grande impresa, beneficiaria di una agevolazione pubblica, dovrà rimanere in Italia se vuole mantenere il sussidio.

L’uscita anticipata comporterà la perdita dei benefici ottenuti e sanzioni fino a quattro volte la somma ricevuta.

Un’altra norma prevede inoltre l’acquisizione fino al 20% da parte del Ministero dell’Economia di Netco, la newco di Tim che include le infrastrutture, in particolare la rete fissa.

Vino e granchio blu

Nel decreto sono presente inoltre aiuti al settore del vino: il governo ha stanziato fino a 7 milioni di euro per aiutare le aziende vitivinicole messi in difficoltà dalla pernospora.

C’è poi uno stanziamento aggiuntivo da 500mila euro a sostegno dei consorzi e delle imprese del comparto acquacoltura per fronteggiare la proliferazione del granchio blu.

Fonte foto: ANSA

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