Coronavirus, al via in Veneto test sul sangue: l'annuncio di Zaia
In Veneto partono i test sierologici con il prelievo di sangue per capire se si hanno gli anticorpi al coronavirus
“La nostra Unità di crisi ha approvato oggi l’avvio del progetto scientifico per la ricerca molecolare con prova sierologica attraverso il prelievo del sangue” per capire se si hanno gli anticorpi e l’immunizzazione al Covid-19. Lo ha annunciato in conferenza stampa il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. La fase sperimentale dei test con l’analisi del sangue partirà con i dipendenti della sanità e le case di riposo.
In seguito i test sierologici potranno essere estesi a tutti gli altri: “Pensate ai lavoratori che posso avere la certificazione perché da immunizzati posso andare via tranquilli”, ha sottolineato Zaia.
“Siamo arrivati a quota 105.784 tamponi – ha detto Zaia – e sono già arrivati i primi 10mila test rapidi: entro il fine settimana o al massimo lunedì dovremmo avere il totale di 700mila test”.
“Abbiamo un contingente di almeno 6-7 mila tamponi fermi in attesa di analisi: abbiamo dovuto frenare in laboratorio in quanto c’è un accumulo di tamponi, soprattutto su Padova”.
Il governatore ha poi parlato delle misure restrittive in atto, affermando che “i veneti ci stanno dando una grande mano”: “Abbiamo uno studio fatto con i traccianti delle compagnie telefoniche che fa emergere che abbiamo avuto il 55% di transiti in meno intraregionali. Abbiamo ridotto della metà la possibilità di contagio delle persone”.
Zaia ha detto inoltre di aver chiesto maggiore elasticità alle forze dell’ordine riguardo le multe: “Ho scritto a tutti i prefetti perchè non siamo assolutamente convinti che chi è fuori di casa nel raggio di 200 metri deve essere multato semplicemente perché è uscito a prendere una boccata d’aria”.
“Lo dice l’ordinanza ministeriale, lo diciamo noi con la nostra ordinanza più restrittiva e quindi anche se è considerato un futile motivo respirare l’aria fuori, per me non lo è, ci vuole anche un po’ di elasticità”.
“Diverso è – spiega Zaia – se trovi a 200 metri da casa un campetto dove hanno organizzato una partita di pallone”. Quindi “assembramenti zero ma se una persona esce nel raggio di 263 passi da casa per prendere una boccata d’aria si può fare”.
Infine il governatore ha rivelato di aver ricevuto una lunga telefonata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Mi ha chiamato per sapere come andava, anche lui ha esternato la preoccupazione per questo flagello che ci sta colpendo”.
“Mi ha chiamato verso le 21 – ha aggiunto – e aveva letto i nostri dati, mi ha chiamato per avere ulteriori informazioni e sapere come andava”.
A “La vita in diretta” su Rai1 Zaia ha poi ricordato l’importanza dei tamponi, “fondamentale” in Veneto, “perché ci ha permesso di isolare i cittadini positivi asintomatici”.
“Basti pensare all’esempio di Vo’, il primo focolaio in regione. Sono stato attaccato un po’ da tutti perchè lì ho deciso di fare il test a tutti i 3.000 residenti. Però quel test invece è stato illuminante. Ci ha insegnato – ha spiegato – che bisogna trovare i positivi asintomatici, bisogna isolarli, e dopo l’isolamento questi si negativizzano, il che promette di non avere un contagio a catena esponenziale”.