Covid, varianti brasiliane resistenti al vaccino. Stop ai voli
Preoccupazione per la scoperta di due varianti brasiliane che potrebbero neutralizzare gli anticorpi contro il coronavirus e portare alla reinfezione
La mutazione “brasiliana” adesso preoccupa più di quella “inglese”. Secondo i primi studi la variante scoperta nel Paese sudamericano ed etichettata col nome “P.1” potrebbe essere in grado di neutralizzare gli anticorpi, aumentando le possibilità di “reinfezione” e per questo rendere i vaccini per il Covid-19 meno efficaci.
Proprio per questo motivo, il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato su Facebook: “Ho firmato una nuova ordinanza che blocca i voli in partenza dal Brasile e vieta l’ingresso in Italia di chi negli ultimi 14 giorni vi è transitato. Chiunque si trovi già in Italia, in provenienza da quel territorio, è tenuto a sottoporsi a tampone contattando i dipartimenti di prevenzione. È fondamentale che i nostri scienziati possano studiare approfonditamente la nuova variante. Nel frattempo scegliamo la strada della massima prudenza”.
Coronavirus, varianti brasiliane potrebbero resistere al vaccino: i timori del Regno Unito
Un rischio che preoccupa la Gran Bretagna dopo il ritrovamento del ceppo proveniente dal Brasile, tanto da portare, il Regno Unito alla chiusura dei voli dal Sudamerica e dal Portogallo.
Come riporta il Corriere della Sera, le varianti brasiliane sarebbero in realtà due: la B.1.1.28 (K417N / E484K / N501Y), chiamata P.1, e la B.1.1.28 (E484K). Entrambe hanno una mutazione in comune con la variante detta “sudafricana”, la E484K, messa sotto attenta osservazione negli ultimi studi sul Sars-CoV-2, perché presenterebbe una modifica sostanziale della proteina Spike, tramite la quale il nostro organismo è addestrato dal vaccino a riconoscere e sconfiggere il virus.
Come ha spiegato dalla la professoressa Wendy Barclay, a capo del G2P-UK National Virology Consortium inglese “sono emersi in effetti due tipi diversi di varianti brasiliane del Covid, una è stata già localizzata (nel Regno Unito, ndr) e l’altra no”.
“Analizzando i database – ha aggiunto la ricercatrice – vi è evidenza di diverse varianti in giro per il mondo, inclusa quella brasiliana che io credo sia in circolazione da qualche tempo”.
Sulla questione si interroga anche il virologo Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell’ateneo cittadino. Secondo il professore “non si sa con certezza” se il vaccino anti-Covid sia efficace contro la variante inglese del coronavirus, “ed esistono forti dubbi sulla variante brasiliana”.
Coronavirus, varianti brasiliane potrebbero resistere al vaccino: gli studi
Secondo diverse ricerche, tra le quali quella dell’Università di Siena, la mutazione E484K comporterebbe una riduzione di 10 volte della neutralizzazione operata dai diversi anticorpi, rispetto alla forma più comune del Sars-CoV-2 in alcuni pazienti.
Neutralizzazione ridotta che però non significa assenza di immunità e per questo sono necessari ulteriori studi per valutare l’impatto di questa mutazione sull’effetto dei vaccino contro il Covid-19.
Secondo un report, riportato da Agi dei ricercatori della Fondazione Oswaldo Cruz, un istituto di scienza di Rio de Janeiro, in Brasile si sarebbe registrato almeno un caso di reinfezione, dovuto proprio al ceppo sudamericano.
Un’infermiera di 45 anni sarebbe risultata, infatti, positiva al coronavirus, cinque mesi dopo essere guarita da una precedente infezione Covid causata da un ceppo più vecchio. Dalla verifica dei tamponi gli scienziati hanno rilevato come il nuovo contagio fosse stato provocato dalla variante brasiliana.
La capitale dello Stato brasiliano di Amazonas, Manaus, è piegata dall’epidemia anche a causa del diffondersi della mutazione endemica, che sta mettendo in ginocchio il sistema sanitario locale e che sarebbe presente in più del 70% della popolazione.