"Mi nascondono i documenti", Sileri accusa gli esperti del Cts

“Per capirci qualcosa ho dovuto far entrare alle loro riunioni un osservatore, per aggiornarmi”. L’accusa del sottosegretario alla Sanità, Pierpaolo Sileri, è rivolta al Comitato tecnico scientifico e si articola sulle colonne della Verità. “Io ho sempre un ritardo nel sapere cosa accade nel Cts, e come”.

Sileri, in quota 5 Stelle, dice di non avere accesso ai verbali del Comitato: “Erano secretati, se li chiedevo mi negavano la possibilità di leggerli mentre in Italia si moriva a centinaia e purtroppo abbiamo ancora tante perdite” per il coronavirus.

A distanza di tempo come si è risolta la situazione? “Io e la mia collega – spiega -, la sottosegretaria del Pd Sandra Zampa, abbiamo ottenuto di poter inserire degli osservatori. Il mio, che è un medico del mio gabinetto, riferisce a me quando non partecipo alle riunioni, ma non ha potere deliberativo al pari dei membri del Cts”.

Sileri racconta di aver appreso dalla moglie la presenza dei due pazienti cinesi ricoverati a inizio emergenza allo Spallanzani di Roma: “Me lo ha detto mentre mi facevo la doccia, urlandomelo dal salone” dopo averlo sentito in tv.

“È normale – chiede il sottosegretario al giornalista – che io ottenga il Dpcm da un altro ministero e non dal mio? Che io scarichi dal Corriere della Sera una delibera, senza riceverla dagli uffici che l’hanno diffusa?”.

La chiosa è dedicata alla riapertura delle attività nel Paese: “La Lombardia rischia di essere l’unica a chiudere di nuovo? Prematuro dirlo con i dati di oggi. Quelli utili da studiare saranno da domani in poi: se ci sarà un’impennata si valuterà di creare microzone rosse tipo Codogno. Il resto dell’Italia deve tornare alla vita”.

Fonte foto: Ansa