Coronavirus, "effetti del lockdown dopo 30 giorni": parla Burioni
Il virologo ha parlato a "Che tempo che fa" dettando le regole per la ripartenza durante la Fase 2
Ora che mancano due settimane all’inizio della Fase 2, il virologo Roberto Burioni ha lanciato un avvertimento sull’importanza di giocare in anticipo per combattere l’emergenza coronavirus. Intervenuto a “Che tempo che fa” su Raidue, l’esperto ha dettato le regole per la prossima fase e ha chiarito dopo quanto tempo si vedono gli effetti dei comportamenti che stiamo tenendo oggi.
“Abbiamo due settimane”, ha spiegato Burioni nel corso del programma condotto da Fabio Fazio, come riporta Ansa.
Per prepararsi alla Fase 2, che dovrebbe partire il 4 maggio, Burioni ha stilato un elenco preciso di quello che serve: “Ci dobbiamo preparare con mascherine, test sierologici e test per la ricerca del virus. E serve l’isolamento, bisogna pensare a strategie che ci consentano di bloccare sul nascere eventuali nuovi focolai”.
“Le cose stanno migliorando – ha aggiunto -, vediamo meno morti e meno ricoveri. Soprattutto, vediamo un dato, forse il più oggettivo: i ricoveri in terapia intensiva che stanno scendendo. È una notizia ottima”.
Sull’incidenza della malattia, tuttavia, “non abbiamo dati certi”, ha avvertito Burioni. “Non sappiamo quanti sono i contagiati. Se uno comincia una dieta, deve sapere quanto pesa e deve avere una bilancia tarata. Noi dobbiamo sapere qual è la situazione per poter intervenire in caso di peggioramenti”.
In merito agli effetti del lockdown, Burioni ha specificato: “Dal momento in cui abbiamo chiuso vediamo gli effetti dopo trenta giorni“.
“La nostra reazione all’epidemia è stata lenta. Per la Fase 2 non possiamo permetterci di farci prendere di sorpresa, non sarebbe perdonabile”, ha spiegato il virologo.