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Coronavirus, panico collettivo. L'Oms fa chiarezza, i veri numeri

Walter Ricciardi dell'Oms ha fatto chiarezza sul numero di casi accertati: "Decisive le prossime due settimane"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“I casi positivi al Coronavirus si possono definire solo dopo la conferma dell’Iss e ora sono circa 190; quelli comunicati dalle Regioni devono essere considerati come casi sospetti. Le Regioni hanno l’obbligo morale di seguire le indicazioni centrali altrimenti si genera il panico collettivo. Se si fossero attenute a questo nelle comunicazioni oggi avremmo 190 casi accertati”. Lo ha detto, in un’intervista al Corriere, Walter Ricciardi dell’Oms e consulente del ministro della Salute, alla Protezione civile.

“I test strumentali fatti nei laboratori regionali – ha osservato Ricciardi – hanno ancora margini di incertezza, ci possono essere falsi positivi e falsi negativi, per questo bisogna attenersi ai risultati dell’Iss. Altrimenti si sconcerta la popolazione. Anche in altri Paesi ci sono focolai, ma loro danno la conferma solo quando è certa. Il virus circola in tutto il mondo, noi siamo stati onesti e trasparenti ed abbiamo messo in moto una risposta importante. Bisogna fare fronte comune, le prossime due settimane saranno importanti“.

I casi verificati “sono circa 190, confermati dall’Istituto superiore di sanità” quindi “meno dei 424 casi dichiarati che invece includono quelli in attesa di conferma. Il risultato delle positività è stato anticipato dalle Regioni, il Veneto ma anche la Liguria, prima della risposta definitiva, e il ministero della Salute per obbligo di trasparenza si è trovato nelle condizioni di comunicare all’Oms queste informazioni”. Ora però “finalmente” si è deciso che i test “vengano fatti solo a chi ha i sintomi di un’infezione respiratoria e proviene da una zona a rischio, anche italiana, o ha avuto contatti con i malati. Bisognava fare così da subito”.

Le misure efficaci sono “chiusura delle zone rosse, identificazione dei soggetti a rischio e isolamento. Devono però essere decisioni proporzionate alla situazione e non eccessive rispetto alla realtà”. Se le misure applicate nelle ordinanze ministeriali verranno applicate “dovremmo andare verso una fase di contenimento”. Per vedere, si si è riusciti, nell’Italia e nel mondo a ottenere questo risultato “le prossime due settimane sono decisive”.

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