Coronavirus, quando si arriverà a zero contagi in ogni Regione
Secondo lo studio, le ultime a uscire dall'emergenza saranno Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana
Zero contagi in Italia entro un mese e mezzo al massimo. La previsione è dell’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), centro di ricerca universitaria di Roma, e consiste in proiezioni sulla data alla quale il nostro Paese arriverà alla fatidica ‘quota zero‘ relativamente ai nuovi pazienti affetti da coronavirus. Lo studio, condotto dal professore Franco Peracchi (Georgetown University e Università di Tor Vergata), si caratterizza per la sua capacità di adattamento: sarà aggiornato ogni giorno dopo i dati quotidiani rilasciati dalla Protezione civile. Altra peculiarità: si spinge e a prevedere l’azzeramento in ogni singola Regione.
Secondo la ricerca, quindi, le diagnosi nel Paese dovrebbero azzerarsi entro la terza settimana di maggio al massimo. L’ultima Regione a raggiungere l’obiettivo dovrebbe essere la Toscana, che registrerà casi di contagio fino al 5 maggio. O fino al 16 maggio.
La discrepanza è così spiegata: il 5 maggio è l’ipotesi più ottimistica, il 16 maggio è quella più pessimistica.
La differenza è data dai metodi di calcolo prescelti: nel primo caso si valutano i valori mediani (quelli al centro della distribuzione delle probabilità fra le evenienze peggiori e migliori), nel secondo anche valori estremi e fuori dalla norma delle prossime settimane.
Coronavirus, in Lombardia azzeramento dei contagi il 22 aprile
Se la Toscana dovrebbe essere l’ultima Regione a lasciarsi alle spalle la crisi sanitaria, il primo territorio a tirare un sospiro di sollievo dovrebbe essere il Trentino Alto–Adige: la data da cerchiare in rosso è il 6 aprile.
Un giorno dopo, il 7 aprile, dovrebbe toccare a Basilicata, Liguria e Umbria. L’8 aprile , invece, alla Valle d’Aosta, cui seguiranno la Puglia (9 aprile), il Friuli–Venezia Giulia (10 aprile) e l’Abruzzo (11 aprile).
Il 14 aprile dovrebbe invece segnare l’uscita dall’emergenza per la Sicilia, ma soprattutto per il Veneto, uno dei territori più colpiti. Così come il Piemonte, il 15 aprile.
Il 16 aprile toccherà al Lazio, il 17 alla Calabria, il 20 alla Campania.
E poi le due Regioni più colpite: la Lombardia dovrebbe raggiungere quota zero il 22 aprile, mentre l’Emilia–Romagna dovrebbe attendere fino al 28 aprile.
Ad ora il modello non prevede Marche, Molise e Sardegna: al momento i dati non sarebbero abbastanza.
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Come detto, la ricerca è suscettibile a modifiche quotidianamente, in base ai dati diffusi dalla Protezione civile.
Dunque, va seguita soprattutto la tendenza nazionale, fondata su una base di dati più vasta: ad oggi indica l’orizzonte di maggio.
Lo stesso Franco Peracchi, autore dello studio, spiega che “il numero dei casi in questo momento non è pari al numero degli abitanti del Paese attualmente infettati, ma solo a quello di coloro che sono risultati positivi al test. La quantità di persone attualmente infettate è probabilmente maggiore di un intero ordine di grandezza. Inoltre, la proporzione fra i casi positivi e il numero di persone infettate in ogni momento dato non va considerata costante, perché i criteri e l’intensità dei test variano nel tempo e fra regioni”.