Coronavirus, "quali Regioni aprire prima": parla Pregliasco
Il virologo: "I dati sono incoraggianti, ma attenzione all'effetto Singapore"
Manca sempre meno al 4 maggio, data ormai simbolo del probabile inizio della fase 2. “Gli ultimi dati sono molto incoraggianti, ma attenzione a riaprire troppo i rubinetti: c’è il rischio di un ‘effetto Singapore‘”. Parola di Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, che ai microfoni dell’Adnkronos ha ricordato che “Singapore ha controllato molto bene l’epidemia nella prima fase, ma ora si ritrova con un’impennata di casi legati ai dormitori che ospitano lavoratori stranieri”.
In sostanza, ha sottolineato Pregliasco, “i rubinetti sono stati aperti troppo, ed evidentemente senza i giusti controlli“.
Come evitare lo stesso rischio, in Italia? “Sarebbe opportuna – ha specificato – una riapertura a più velocità: partirebbero prima le Regioni in cui la situazione appare sotto controllo, e in un secondo tempo aree come Lombardia e Piemonte, ma anche Marche e Puglia“.
Il virologo ha aggiunto di essere consapevole del fatto che non sarà facile identificare quali territori aprire prima di altri. Difficile ipotizzare che la discriminante sia il ‘Covid free‘, ovvero l’assenza assoluta di contagi, perché “al momento è un modo di dire ed è un obiettivo molto difficile“.
Altro tema: cosa fare con le scuole? Se in Germania e Francia potrebbero riaprire, Pregliasco ha affermato di non essere “affatto convinto che sia una scelta giusta. Non è vero che i bambini sono immuni o che non trasmettono il virus. Poi c’è il fatto che il ritorno a scuola metterebbe in circolo una massa di persone, tra genitori, insegnanti, addetti, personale. Anche se non è facile far tornare al lavoro i genitori e tenere i bambini a casa, come si fa? Ci sono aspetti sociali di cui tenere conto, e serve una flessibilità che consenta alle famiglie di affrontare la fase 2 senza entrare in crisi”.
Infine, una riflessione sul periodo più temuto: il prossimo autunno-inverno. “Sarà fondamentale – ha chiosato – farci trovare preparati. Pensiamo alla vaccinazione antinfluenzale e anti-pneumococcica per tutti, o almeno per le età più a rischio: non proteggono da Covid-19, ma almeno eviteranno dubbi diagnostici”.