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Coronavirus, paese senza vigili e il sindaco: "Fate le spie"

L'iniziativa del primo cittadino di un paese in provincia di Arezzo per monitorare i contagi da Covid

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Fare di necessità virtù specie quando non si hanno risorse, sia economiche e umane. E’ quello che sta cercando di fare il sindaco di Badia Tebalda, paesino in provincia di Arezzo. Troppo piccolo per avere dei vigili urbani assegnati con la conseguente difficoltà da parte del Comune nel far osservare ai cittadini le restrizioni del decreto anti coronavirus. E allora? “Fate le spie” è l’invito del primo cittadino ai suoi compaesani.

La storia, raccontata per prima da Il Fatto Quotidiano, sta diventando virale sul web. Badia Tedalda è un paesino di 1000 anime in provincia di Arezzo, che come tanti in Italia, e in Toscana in particolare, è stato anch’esso colpito dall’epidemia da coronavirus.

In questo paesino di montagnacome in altri piccoli comuni limitrofi. che fanno parte dell’Unione dei comuni della Valtiberina Toscana, c’è un problema maggiore, l’osservanza del decreto per contrastare il contagio da Covid-19 è ostacolata dall’assenza dei controlli necessari. Perchè? Non ci sono vigili urbani. E così il sindaco Alberto Santucci ha deciso di attuare un metodo antico: “Fate le spie”, è l’appello ai cittadini, perché in questo momento “la salute viene prima di tutto, anche della privacy delle persone”.

Su circa mille abitanti, a Badia Tebalda, sono stati registrati, ad ora, oltre 50 contagi, e 3 decessi. Numeri altri in proporzione al numero degli abitanti specie in una comunità montana con la media di anzianità più alta di tutta la provincia di Arezzo, quindi maggiormente a rischio. Il 25 marzo scorso il sindaco Santucci ha dichiarato il suo comune “zona arancione”: si può entrare e uscire dal comune solo per inderogabili motivi, decisi con decreto apposito del sindaco di volta in volta.

“Tocca arrangiarsi – dice il sindaco Santucci al Corriere di Arezzo – anche perché mi hanno già riferito che ci sono persone positive o dirette parenti di contatti positivi che vanno in giro. Addirittura qualcuno li ha visti in bicicletta, oppure a fare la spesa. Ecco, ai miei cittadini che li vedono, ho chiesto di denunciarli ai carabinieri. Praticamente di fare la spia. Non solo. Ci sono operai del Comune che vigilano nel paese. Soprattutto agli angoli dei negozi, perché se uno esce di casa è per andare a fare la spesa, o in farmacia o ancora all’ufficio postale”.

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