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Coronavirus, 17 nuovi casi: 200 persone da isolare. Dove andranno

Individuate le strutture in Lombardia e in Emilia Romagna che ospiteranno le persone da isolare per 14 giorni

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Con 17 nuovi casi di coronavirus accertati oggi tra Lombardia e Veneto, sono oltre 200 le persone che dovranno andare in quarantena dopo essere entrate in contatto con gli infetti. La Difesa ha individuato, come riporta Ansa, due strutture dell’esercito e dell’aeronautica in Emilia Romagna e Lombardia.

Si tratta del centro ospedaliero militare di Baggio a Milano e gli alloggi dell’aeronautica militare di San Polo collegati all’aeroporto San Damiano a Piacenza. La prima avrà a disposizione 50-60 posti, la seconda oltre 130.

Queste strutture, a detta del capo della protezione civile Angelo Borrelli, serviranno a “garantire forme di isolamento e sorveglianza” per 14 giorni alle “persone che hanno avuto contatti con soggetti positivi”.

Inoltre, “le forze armate hanno messo a disposizione strutture che potranno essere utilizzate e sono già state approntate per la gestione dell’emergenza“. Anche altre regioni si starebbero attrezzando in tal senso.

“Da giorni – ha precisato – ho chiesto un l’elenco di tutte le strutture che possono servire. Quando abbiamo bisogno di strutture – ha aggiunto – come nel caso dei terremoti, noi le troviamo, non abbiamo nessuna difficoltà a individuare strutture di cui abbiamo bisogno”.

A disposizione, secondo Borrelli, ci sarebbero anche alcune strutture alberghiere per fronteggiare l’emergenza da coronavirus.

Duecento persone in quarantena, cosa ne pensano gli ex della Cecchignola

Gli “ex reclusi” della Cecchignola, in un’intervista all’Ansa, hanno ammesso che è “giusto disporre nuove quarantene”, alla luce dei nuovi casi di contagio da coronavirus in Lombardia e in Veneto.

Un cittadino modenese, infatti ha spiegato: “La quarantena è giusta e bisogna proseguire su questa strada. Perché il fatto che sia stata trovata una persona positiva tra noi 56, il 29enne ora allo Spallanzani, vuol dire che quel protocollo a cui eravamo stati sottoposti ha funzionato”.

“Certo – ha ammesso – tutto ciò mette paure e agitazione, ma è anche l’unico modo per essere davvero sicuri di non esserne affetti, soprattutto per chi è stato a contatto con una persona contagiata”.

“In strutture come queste si sta bene – ha concluso – noi eravamo continuamente assistiti e avevamo a disposizione qualsiasi cosa, perfino un posto accogliente dove chi voleva poteva fare sport”.

Coronavirus, perché è pericoloso: quello che c'è da sapere Fonte foto: Ansa
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