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Coronavirus, Maurizio Milani in isolamento a Codogno: il racconto

L'attore Maurizio Milani è in quarantena a Codogno, e a Radio Cusano Campus ha raccontato la sua esperienza

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

L’attore e comico Maurizio Milani ha raccontato alla trasmissione radiofonica “L’Italia s’è desta” la sua testimonianza della quarantena a Codogno, città focolaio del coronavirus nel Lodigiano. Ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’attore ha dichiarato: “È un continuo avanti e indietro della Croce Rossa anche di notte. Questa storia a me ha già cambiato, perché io avevo già tante fobie, adesso ho anche la fobia di lavarmi le mani 25 volte al giorno“.

“Inoltre mi è passata la compulsione di andare a giocare alle macchinette – ha aggiunto Milani – visto che i bar sono tutti chiusi. Non avendo più quella compulsione lì mi sono buttato sulla compulsione del lavaggio seriale delle mani”.

Il comico ha poi parlato della difficoltà di reperire beni primari: “I primi giorni era difficoltoso fare approvvigionamento perché la gente, pensando di rimanere in casa dei mesi, faceva incetta di prodotti di prima necessità. Adesso c’è da aspettare un quarto d’ora per entrare nel supermercato perché si entra poco alla volta con le mascherine indossate”.

“Si parte dal presupposto che tutti siano infetti“, ha osservato Milani. “Non penso che tutti noi, 50mila di Codogno, abbiamo il virus. Probabilmente all’ospedale sono stati molto coscienziosi perché potevano nascondere tutto sotto il tappeto dicendo che quel ragazzo aveva la polmonite”.

“Negli altri Paesi secondo me hanno fatto così – ha ipotizzato l’attore – perché sapevano che altrimenti sarebbe successo quello che sta succedendo da noi, cioè che crolla l’economia“.

“Adesso in Danimarca uno è risultato positivo al Coronavirus e ha detto di essere stato a Codogno, ma noi qui di turisti non ne abbiamo, noi qui viviamo di agricoltura. L’ospedale di Codogno è sempre stato un punto di eccellenza del territorio, mi dispiace che venga denigrato”, ha concluso Maurizio Milani.

Intanto continuano a verificarsi le fughe dalla quarantena delle zone rosse in Lombardia, dalle quali è possibile uscire solo passando attraverso uno dei 35 checkpoint presidiati dall’esercito e con un permesso speciale.

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