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Coronavirus, Andreoni: "Chi è in sovrappeso è più a rischio"

Il direttore del Covid Hospital di Tor Vergata spiega perché obesità e sovrappeso sono considerati fattori di rischio tra i pazienti Covid-19

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

L’obesità aumenta i rischi collegati al nuovo coronavirus. Lo ha spiegato il professor Massimo Andreoni, direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma, sulle pagine de Il Messaggero. “Lo stiamo constatando con frequenza, ora che la casistica purtroppo sta aumentando. Il fattore del peso del paziente è un elemento che complica la guarigione“.

“Sia chiaro, non significa che l’esito negativo sia scontato o che al contrario non vi possano essere decessi tra chi non ha problemi di peso. Però sicuramente quello è un elemento che aumenta il rischio. E questo sui grandi numeri sta emergendo senza dubbio”, ha dichiarato l’esperto.

“D’altra parte, l’obeso ha un rischio cardiovascolare maggiore di un soggetto non obeso. Conta in un tipo di patologia che può coinvolgere anche il sistema vascolare. E poi le alterazioni metaboliche facilitano qualsiasi patologia”, ha aggiunto il medico.

Non solo il fumo, ovviamente legato ai problemi causati da Covid-19 ai polmoni, ma anche il peso contribuirebbe dunque agli effetti avversi causati dal coronavirus negli altri apparati. Soprattutto ai reni e al cervello, come stanno mostrando gli esami autoptici.

“Si è visto dalle autopsie che questi pazienti hanno un certo grado di trombofilia, vale a dire facilità a fare dei trombi a livello vascolare, delle coagulazioni intravascolari”, ha sottolineato il medico ai microfoni de Il Messaggero.

Complicanze che incidono anche sulla terapia. “Abbiamo sempre usato l’eparina fin dall’inizio. Ma è presto per arrivare a delle conclusioni”.

L’ultimo report dell’Iss sulle patologie pregresse di pazienti Covid-19 deceduti aiuta a profilare meglio i pazienti a rischio, al di là del fattore età. Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, il 30,2% dei pazienti deceduti aveva il diabete mellito di tipo 2, il 70,6% soffriva di ipertensione, il 27,9% era cardiopatico. Uno su quattro aveva insufficienza renale. Tutti quadri clinici collegabili anche al sovrappeso.

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