Coronavirus, la strategia di Sala per la ripartenza di Milano
Sala: "Sottoporremo a test i 4 mila conducenti dei mezzi pubblici di Atm, in accordo con loro e con i sindacati"
Il Comune da Milano, in seguito ad un accordo con l’ospedale Sacco, sottoporrà ai test sierologici, per verificare l’immunità dal Coronavirus, tutti i 4 mila conducenti dei mezzi di trasporto pubblico della città. Lo ha annunciato il sindaco, Giuseppe Sala, nel video che ogni giorno posta sulle pagine social.
“Ieri la Regione ha chiarito che partirà da altre province, non discuto, però fermo non voglio stare. Per cui ho raggiunto un accordo con il Sacco e con il professore Galli e noi sottoporremo a test i 4 mila conducenti dei mezzi pubblici di Atm, in accordo con loro e con i sindacati”.
“Da lì partiamo perché bisognerà andare avanti da questo punto di vista”, ha aggiunto il sindaco di Milano. “In molti Paesi del mondo e anche europei ci si sta preparando alla ripartenza, io ovviamente non so quando e come il nostro governo deciderà ma dovremo essere pronti. Ed essere pronti per me vuol dire mettere a punto i servizi cittadini perché tutto funzioni al meglio e preparare i miei cittadini a tornare al lavoro con una sufficiente tranquillità”.
Sala, ‘per Economist Milano la più disciplinata’
“Ieri sottolineavo come, a mio giudizio e dai dati che abbiamo, i milanesi si stanno comportando in maniera diligente in questa crisi. E sempre ieri l’Economist pubblica una classifica che mira a definire quanto i cittadini nelle città del mondo rispettano il divieto di muoversi. Sapete qual è la città in testa alla classifica nel mondo? Milano”. “Vi dico questo per rendere merito al vostro comportamento non certo perché ci si debba deresponsabilizzare, anzi è il nostro comportamento virtuoso che ci sta tenendo abbastanza lontani dai guai. – ha detto ai milanesi – nel rispetto purtroppo della tragedia delle tanti morti che abbiamo vissuto anche noi”.
Sala, ‘continueremo a cercare mascherine’
Da questa mattina il Comune di Milano ha iniziato la distribuzione di 300mila mascherine agli abitanti delle case popolari di proprietà dell’amministrazione e della Regione Lombardia. “Le diamo a loro perché riteniamo che facciano più fatica a comprarsele – ha spiegato Sala – ma anche perché vivono in realtà dove contiguità e dimensione degli appartamenti rende possibile una maggior diffusione del virus”. “Vi garantisco che continueremo a cercare mascherine con l’intento di distribuirle quanto più possibile”, ha concluso.