Fase 2: Conte annuncia possibili novità su scuole e bimbi
Il premier alla Camera per l'informativa sull'emergenza coronavirus
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto in Parlamento per riferire sull’emergenza coronavirus, prima alla Camera e poi al Senato. Il premier ha spiegato quanto deciso dal governo per la fase 2, motivando le misure contenute nell’ultimo Dpcm, e ha annunciato possibili riaperture anticipate per asili, nidi e centri estivi, parlando di un “diritto al gioco e all’attività motoria dei minori”. Durante il suo intervento alla Camera dei Deputati l’opposizione ha protestato perché il premier è arrivato senza mascherina.
Coronavirus, le parole di Conte alla Camera dei Deputati
“Stiamo affrontando un’emergenza che non ha precedenti nella storia repubblicana – ha esordito Conte -. Siamo costretti a riconsiderare modelli di vita e di sviluppo. Il governo ha sempre compreso la gravità del momento e proprio per questo non ha mai inteso procedere per via estemporanea, improvvisata: c’è stato accurato bilanciamento di tutti gli interessi e i valori coinvolti, buona parte dei quali di rango costituzionale”.
Sulle misure per il coronavirus, il premier ha detto che c’è stata una “discussione ampia con i membri del governo, forze di maggioranza, parti sociali ed enti territoriali riuniti in una cabina di regia. Anche il Parlamento è stato costantemente e doverosamente informato. È imperativo categorico per un governo che deve proteggere la vita dei cittadini porre a fondamento delle proprie decisioni le raccomandazioni di qualificati esponenti del mondo scientifico”.
Quello messo in campo, ha proseguito il premier, “è un modo per far ripartire al meglio la nostra economia senza battute di arresto in futuro. Un approccio non graduale e incauto porterebbe ad una recrudescenza del contagio. Passare dalla politica del ‘chiudiamo tutto’ al ‘riapriamo tutto’ rischierebbe di compromettere in maniera irreversibile questi sforzi”.
“Se si riaprissero simultaneamente le scuole e si facesse tornare tutti al lavoro – ha aggiunto Conte – si darebbe impulso alla crescita dei contagi. Per questo abbiamo scelto di allentare le misure che bloccavano diverse filiere produttive” dal 4 maggio.
“Se il tasso R0 tornasse vicino a 1 si saturerebbero le terapie intensive entro fine anno“, ha continuato Conte citando il rapporto dell’Iss, “un rapporto del comitato tecnico-scientifico, che non è segreto e che stima che la riapertura totale al 4 maggio porterebbe a un rischio elevatissimo di ripresa del contagi”.
Coronavirus, Conte alla Camera: possibili riaperture per asili e centri estivi
Sulla scuola, Conte ha anche detto: “Occorrerà valutare la possibile riapertura, in modalità sperimentale, di nidi e scuole dell’infanzia, oltre ai centri estivi e ad altre attività ludiche ed educative destinate a nostri bambini”.
E poi, sui bambini: “Sarà cruciale preparare e sostenere progetti territoriali da attivare nella ‘Fase 2′ dell’emergenza, per tutelare il diritto al gioco e all’attività motoria dei minori, senza compromettere le norme di distanziamento sociale che dovranno essere mantenute anche dopo la riapertura delle attività produttive e commerciali e l’allentamento delle restrizioni agli spostamenti. In particolare, condivido l’urgenza di ripensare gli spazi educativi in forma dilatata, anche tramite una nuova progettazione degli ambiti urbani e l’utilizzo, laddove possibile, degli spazi di prossimità”.
Coronavirus, Conte alla Camera: il piano per la fase 2
“Il 4 maggio è il primo passo fondamentale e necessario affinché tutto il Paese possa incamminarsi sulla strada di una conquista di una vita serena”, ha proseguito Conte. “Questa fase sarà di convivenza con il virus e non di liberazione dal virus. Siamo ancora dentro la pandemia, non ne siamo usciti. Lo dico in maniera chiara, a costo di apparire impopolare: il governo non può assicurare in modo immediato il ritorno alla normalità“.
Dal 18 maggio “avremo un quadro più chiaro e potremo procedere ad un ulteriore allentamento delle misure contenitive. Se nei prossimi giorni la curva dei contagi non dovesse crescere allenteremo ulteriormente le misure assicurando l’apertura in sicurezza del commercio al dettaglio, della ristorazione, dei servizi alla persona”.
Conte ha aggiunto che nelle prossime ore il ministro della Salute, Roberto Speranza, “emanerà un provvedimento per definire criteri e specifiche soglie di allarme per una valutazione accurata della tendenza al contagio in ciascuna area del Paese. Una volta che saranno definiti questi criteri sarà possibile anche un allentamento delle misure restrittive circoscritto su base territoriale, dove la situazione epidemiologica appare meno critica”.
A proposito dei test sierologici, Conte ha dichiarato: “Nel mese di maggio si procederà a effettuare 150 mila test sierologici, un campione verrà selezionato dall’Istat. Dovremo essere pronti a misure tempestive, anche restrittive” in caso di nuova crescita dei contagi. “Misure che potranno essere mirate su specifici territori”.
Coronavirus, Conte alla Camera: le misure economiche
Il premier ha spiegato che il primo decreto legge sulle misure economiche “riprenderà tutti i provvedimenti del Cura Italia, li prolungherà e rafforzerà. Ci saranno 25 miliardi per le misure di sostegno al lavoro e sostegno al reddito come cassa integrazione, indennizzi per colf e badanti”.
Il governo, poi, “intende dedicare alle famiglie lo spazio che meritano nei prossimi provvedimenti. Sarà cruciale preparare e sostenere progetti territoriali, tutelando anche il diritto al gioco, all’attività motoria, senza compromettere le norme di distanziamento sociale. Condivido l’urgenza di ripensare gli spazi educativi in forma dilatata. Stiamo studiando misure di sostegno e protezione sociale con meccanismi di erogazione rapidi ed efficaci per non aggravare il disagio sociale. Il governo non lascerà indietro nessuno”.
Ancora Conte: “Per il turismo, comparto particolarmente esposto, ci sarà sostegno alle imprese turistiche e alle famiglie sotto alcune soglie di reddito con un bonus da spendere nelle strutture ricettive del Paese”. Poi sul Pil: “Il rischio di una persistenza del virus porterebbe a una contrazione del Pil fino a -10,4%”.
Coronavirus, Conte alla Camera: stato di emergenza e Costituzione
Sul tema dpcm e costituzionalità, Conte ha precisato: “Non mi sfugge la portata dei rilievi della riserva di legge e del principio di legalità che la Costituzione pone a baluardo della persona. Ma quei principi non sono stati né trascurati né affievoliti. Il 31 gennaio è stato deliberato lo Stato di emergenza di rilievo nazionale da cui discendono precise conseguenze giuridiche come prevede il codice civile. A questo si sono aggiunti due decreti legge che offrono copertura legislativa”.
Il presidente del Consiglio ha anche detto: “Il governo ha sempre compreso la gravità del momento e per questo non ha mai agito per via estemporanea, improvvisata e solitaria“.
Ancora Conte: “Il Parlamento, non sono certo io a doverlo ricordare, dispone di tutti gli strumenti per indirizzare e controllare l’azione del governo. Il governo sarà sempre molto attento ai contributi che le Camere vorranno portare. Lo sarà ancora di più nella seconda fase dal 4 maggio, con il progressivo allentamento delle misure e il ritorno alla vita”.
Nel corso della sua informativa, Conte ha anche affermato: “Non possiamo permettere che gli sforzi compiuti risultino vani per imprudenze compiute in questa fase così delicata. Qualsiasi atteggiamento ondivago, come passare dalla politica del ‘chiudiamo tutto’ al ‘riapriamo tutto’, rischierebbe di compromettere in maniera irreversibile questi sforzi”.