Coronavirus, Crisanti: "Sorprese dai test". Frecciata a Zangrillo
Il virologo Andrea Crisanti ha riportato i risultati dei test a tappeto svolti a Vo' Euganeo, e ha commentato le affermazioni di Zangrillo
Il virologo Andrea Crisanti ha rivelato i risultati dell’analisi sui test sierologici a cui l’intera popolazione di Vo’ Euganeo è stata sottoposta. In collegamento ad Agorà su Rai 3, il professore di Microbiologia dell’Università di Padova ha dichiarato: “Il coronavirus è entrato a Vo’ Euganeo intorno alla prima o seconda settimana di gennaio”. Crisanti ha aggiunto inoltre che il 5% degli abitanti del piccolo comune veneto hanno sviluppato anticorpi.
Crisanti: “Sorprese interessanti dai test sierologici”
Sulla situazione epidemiologica attuale, Crisanti ha precisato che “non ci sono casi nuovi di positivi a Vò. Dai test sierologici abbiamo avuto invece sorprese interessanti: c’è un numero importate di persone che al primo campionamento erano negative al tampone e stavano bene, ma hanno dimostrato di avere anticorpi”.
Secondo l’esperto, il coronavirus è approdato a Vo’ Euganeo ben prima che a Codogno, dove è stato segnalato il caso del paziente uno il 21 febbraio: “Il 5% della popolazione di Vo’ ha anticorpi e questo ci permette determinare la data di entrata del virus a Vo’ alla prima o seconda settimana di gennaio”.
“Penso che avremo sorprese dall’analisi sierologica di tutta Italia – ha evidenziato Crisanti – se il 23 febbraio a Vò era del 5% io penso che in alcune zone della Lombardia sarà arrivato sopra il 30%“.
Coronavirus, l’avvertimento di Crisanti
Crisanti ha quindi alzato la guardia sul virus che ancora circola in Italia, invitando i cittadini a non sottovalutare il pericolo: “Se avessimo potuto analizzare la circolazione del coronavirus intorno al 20 gennaio a Vo’, avremmo detto che si trattava di un virus irrilevante. Questo fa capire come le affermazioni fatte ora, in un momento in cui c’è una bassa circolazione virale, non rappresentano la reale pericolosità di questo virus. E significa anche che i casi che ci sono in Italia, anche se pochi, non vanno sottovalutati”.
Caso Zangrillo, cosa ne pensa Crisanti
In riferimento alle affermazioni di Zangrillo, che qualche giorno fa ha dichiarato che “il coronavirus clinicamente non esiste più”, Crisanti ha commentato: “Se il professor Zangrillo fosse andato a Vo’ nella prima settimana di gennaio e avesse visto le persone che magari erano positive al virus, avrebbe detto che il virus clinicamente non esisteva. Poi si è visto quello che ha fatto”.
Coronavirus, Crisanti: “Non esiste rischio zero”
Sono ancora molti i misteri che circondano il coronavirus Sars-CoV-2, soprattutto circa la sua diffusione: “Per motivi che non sappiamo – ha osservato Crisanti – si diffonde senza farsi notare nella popolazione, tra gli asintomatici, poi quando raggiunge una certa massa di contagi, le persone cominciano ad ammalarsi in modo grave e con conseguenze devastanti”.
Il virologo ha concluso dicendo che “non esiste il rischio zero in questo momento”.