Coronavirus, cosa deve fare chi arriva in Italia
Il governo: "Chiunque dovrà indicare il motivo del viaggio e indicare l'indirizzo di quarantena"
Chiunque arriverà in Italia su aerei, navi o treni dovrà consegnare al momento dell’imbarco “una dichiarazione che specifichi i motivi del viaggio e l’indirizzo completo dell’abitazione dove sarà svolto l’isolamento fiduciario”. Si tratta di una delle disposizioni entrate in vigore da sabato 28 marzo rivolta a chiunque faccia ingresso nel nostro Paese. Fa parte di un’ordinanza firmata dai ministri dei Trasporti e della Salute, Paola De Micheli e Roberto Speranza. Lo rende noto l’Ansa.
Secondo il testo, le persone che entreranno in Italia, anche se asintomatiche, saranno obbligate a comunicare immediatamente il loro ingresso al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio.
Saranno sottoposte alla sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario per un periodo di 14 giorni presso l’abitazione o la dimora preventivamente indicata all’atto dell’imbarco.
In caso di insorgenza di sintomi del coronavirus dovranno obbligatoriamente procedere con una segnalazione tempestiva all’autorità sanitaria.
“Se dal luogo di sbarco del mezzo di trasporto di linea utilizzato – si legge – non sarà possibile raggiungere l’abitazione o la dimora indicata, l’Autorità sanitaria competente per territorio informerà immediatamente la Protezione Civile Regionale che, in coordinamento con la Protezione civile nazionale, determina le modalità e il luogo dove svolgere la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, con spese a carico esclusivo delle persone sottoposte a tale misura”.
Le stesse prescrizioni dovranno essere seguite anche da coloro che entreranno in Italia tramite mezzo proprio o privato.
Ad eccezione delle ipotesi in cui vi sia l’insorgenza di sintomi, durante il periodo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario “è sempre consentito di procedere ad un nuovo periodo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario presso un’altra abitazione o dimora diversa da quella segnalata all’Autorità sanitaria, trasmettendo alla stessa la dichiarazione prevista con l’indicazione dell’itinerario che si intende effettuare e il mezzo che verrà utilizzato”.
I vettori e gli armatori dovranno verificare la documentazione prima dell’imbarco, provvedendo alla misurazione della temperatura dei singoli passeggeri e vietando l’imbarco se uguale o maggiore a 37,5 gradi.
Inoltre, saranno tenuti ad adottare le misure organizzative per assicurare in tutti i momenti del viaggio una distanza interpersonale di almeno un metro tra i passeggeri trasportati.
In caso di trasporto aereo dovrà essere garantito, all’equipaggio e ai passeggeri, dei mezzi di protezione individuali come le mascherine.
Le disposizioni sono efficaci da sabato 28 marzo fino all’entrata in vigore di un nuovo decreto del Presidente del Consiglio.