Coronavirus, il contagio starebbe rallentando: parla Galli
L'infettivologo del Sacco ha commentato gli ultimi dati dell'epidemia in Italia
“Rincorrere il dato ufficiale spesso è condizionato da ritardi nella valutazione dei test, diventa un gioco di interpretazione libera. L’impressione che si stia allentando, però, c’è, e si vede anche da altri fattori, come la pressione sugli ospedali”. Cosi Massimo Galli, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ha commentato gli ultimi dati sull’epidemia di coronavirus a “Circo Massimo” su Radio Capital.
“I prossimi dieci giorni ci daranno indicazioni importanti, anche per capire cosa si potrà fare verso una graduale riapertura. È prematuro parlarne, ma è giusto programmare”, ha sottolineato l’esperto.
“La Cina – ha spiegato Galli – ha giustamente chiuso i confini per evitare il cavallo di ritorno. Questo sarà un fattore molto importante da considerare in tutti i piani di ripresa”.
“Ci si è ripresi dopo la seconda guerra mondiale, non credo che questa esperienza metterà le economie così in ginocchio da non potersi riprendere”, ha aggiunto.
Come diversi altri esperti, anche Massimo Galli sostiene che i casi reali di contagio da coronavirus in Italia siano più di quelli ufficiali: “Siamo certi che in Lombardia le persone con l’infezione siano di più di quelle diagnosticate, il che spiega anche il numero spropositato di morti rispetto agli infetti”.
L’esperto si è poi detto “sconcertato” per la reazione degli scienziati al servizio del 2015 del Tg Leonardo: “Molti colleghi hanno perso più di un’occasione di tacere su cose che non sapevano o che non erano in grado di poter affermare. Prima di azzardare qualsiasi ipotesi, anche per farsi un pubblico, bisognerebbe avere delle competenze”.