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Covid, come funzionano tamponi e test sierologici. La differenza

Tamponi e test sierologici funzionano diversamente, e hanno obiettivi differenti. Ma sono entrambi importanti per contenere l'epidemia di coronavirus

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

La data del 4 maggio, che corrisponde all’inizio della fase 2 con la riapertura di molte attività commerciali, si avvicina. Ma per far sì che la curva epidemiologica non torni a impennarsi, oltre ad alcune misure per garantire la sicurezza dei lavoratori, si farà affidamento anche ai test sierologici per individuare gli anticorpi nel sangue di chi ha già contratto il virus.

Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, commentando l’andamento dell’epidemia, ha rilevato che strumenti fondamentali sono “l’individuazione ed il monitoraggio tempestivo dei casi”. Vediamo quindi come funzionano test sierologici e tamponi.

Coronavirus, come funziona il test sierologico

Il sistema immunitario delle persone infette reagisce alla presenza del virus, sviluppando anticorpi in grado di contrastarlo specificamente. I test sierologici hanno appunto lo scopo di individuare gli anticorpi nel plasma, per stabilire se le persone sono venute a contatto col virus.

Entro 5-6 giorni dal contagio, vengono prodotte nel corpo le immunoglobuline M (IgM), che scompaiono dal sangue dopo circa tre settimane. A distanza di 15 giorni, invece, entrano in circolo le immunoglobuline di tipo G (IgG): sono queste a decretare la completa guarigione dell’individuo, e rimangono nel suo corpo anche per mesi.

Il test sierologico non garantisce l’immunità

Le IgG, per quanto siano la prova che il virus è stato sconfitto, non garantiscono però che non possa avvenire un nuovo contagio in futuro. La comunità scientifica, infatti, non ha ancora abbastanza dati per confermare l’immunità dei soggetti guariti rispetto a future infezioni da coronavirus. Tuttavia i test sierologici sono un valido metodo per capire quanti sono gli effettivi contagi in Italia, soprattutto nel caso di persone che hanno contratto il virus senza sviluppare i sintomi.

Coronavirus, come funziona il tampone rino-faringeo

Il tampone è lo strumento finora utilizzato sui pazienti sospetti di aver contratto il virus. In caso di positività, si procede a un secondo test per confermare il contagio.

Il tampone viene svolto raccogliendo un campione di muco o saliva attraverso un bastoncino con la punta di cotone. I campioni vengono poi spediti e fatti analizzare nei laboratori specializzati, come ad esempio quello dell’Istituto Spallanzani di Roma. I risultati dei test si ottengono generalmente dopo 4-6 ore.

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Coronavirus, il tampone si fa in macchina Fonte foto: ANSA
Coronavirus, il tampone si fa in macchina
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