Burioni rompe il silenzio dopo il servizio delle Iene: "Bugie"
Il virologo all'attacco: "Nessun conflitto di interessi, nessun guadagno dal coronavirus"
“Queste sono le bugie più evidenti che ho sentito. Per le altre datemi tempo di risentire questo servizio insieme al mio legale, perché questa volta si è passato il segno“. Così Roberto Burioni dopo il servizio mandato in onda nella serata di martedì 9 giugno dalla trasmissione Le Iene su Italia 1. Proprio il giorno prima, l’8 giugno, il virologo aveva annunciato su Facebook che “ogni notizia sfalsa sul mio lavoro o sulla mia persona” avrebbe avuto “un seguito legale“.
Burioni, il messaggio su Facebook dopo il servizio delle Iene
“Sono stato appena deliziato da un servizio delle Iene che ha scelto come fonte per crocifiggermi il Codacons, che da anni mi perseguita. Per cui sono costretto a ritardare la mia scomparsa dai media e dai social per fornire alcune precisazioni”. Inizia così il lungo post di Facebook di Roberto Burioni, scritto subito dopo la messa in onda.
“Produrre anticorpi monoclonali umani è il mio lavoro dal momento della mia laurea – prosegue -. Ne ho prodotti tanti, ma nessuno di questi è di mia proprietà. La gran parte sono di Pomona Ricerca, una azienda con la quale collaboro proficuamente da molti anni e della quale sono da molti anni consulente scientifico. Ovvio che qualunque opportunità di collaborazione scientifica venga rimandata alla mia valutazione. Nessuno di questi anticorpi monoclonali è in commercio (sono tutti in una fase molto precoce di sviluppo) e non lo saranno ancora per almeno 10 anni; soprattutto nessuno di questi monoclonali è (purtroppo) diretto contro COVID-19″.
Secondo Burioni “se gli anticorpi monoclonali contro COVID-19 si dimostreranno utili, io – così come Pomona Ricerca – non ne trarrò alcun beneficio economico. Il beneficio lo trarrà chi li ha brevettati (non io) chi li produce (non io) e chi li vende (non io). Anzi, per essere chiari io non ho nulla a che fare con qualunque azienda produca o venda qualunque bene utile a prevenire, curare, vaccinare per il coronavirus”.
Il virologo, in stampatello, ribadisce di non aver “NESSUN CONFLITTO DI INTERESSE: se il plasma funziona o se funzionano gli anticorpi monoclonali contro COVID-19, se servono le mascherine o non servono, se si usano o non si usano i disinfettanti o i farmaci, a me non cambia niente dal punto di vista economico”.
BURIONI E LA VERITÀ SUI COMPENSI: DURA REPLICA DEL VIROLOGO A L’ESPRESSO
Burioni sulla sicurezza del plasma
Sui dettagli scientifici su economicità e sicurezza del plasma e degli anticorpi monoclonali “vi rimando a ‘Medical facts’ o alla pagina del prof. Guido Silvestri, che ne ha spesso parlato. Immaginare il plasma come alternativo agli anticorpi monoclonali vuole dire non sapere di cosa si parla. Sulla sicurezza del plasma e degli emoderivati, andatevi a vedere di cosa sono morti il tennista Arthur Ashe e il romanziere Isaac Asimov“.
Questo perché, sottolinea Burioni, “il plasma è una terapia di emergenza, i monoclonali sono qualcosa che può sconfiggere il coronavirus. Ma se così fosse, come ha pure prospettato il prof. Silvestri nei suoi post più volte, io non avrò alcun vantaggio (se non quello del comune cittadino che potrà essere curato) Ripeto, non ho alcun conflitto di interesse nel campo di COVID-19, qualunque cosa accada (vaccini, plasmi, terapie, monoclonali, mascherine, guanti, disinfettanti, farmaci) non mi arriverà un centesimo in tasca”
Burioni sulla collaborazione con la Fondazione Lorenzini
Burioni spiega poi i termini della collaborazione con la Fondazione Lorenzini riguardo ai vaccini: “Si è concretizzata nella collaborazione per la stesura di un quaderno sulla esitazione vaccinale uscito con Il Sole 24 ore scritto insieme a una serie di autorevoli colleghi per la quale ho emesso regolare fattura di 1500 euro. Immaginare che questo costituisca conflitto di interesse richiede uno sforzo notevole di immaginazione. Potete trovare il quaderno a questo link. Il contributo della azienda è bene in evidenza, ma io non ho collaborato con l’azienda, ma con la Fondazione Lorenzini, un ente con un’ottima reputazione che mi ha onorato affiancandomi ai migliori esperti nel campo delle vaccinazioni”.
Burioni annuncia querela
“Queste sono le bugie più evidenti che ho sentito – prosegue il lungo post -. Per le altre datemi tempo di risentire questo servizio insieme al mio legale, perché questa volta si è passato il segno. Giusto per la cronaca, i numerosi esposti che il Codacons ha fatto negli anni contro di me all’ordine dei medici, al TAR e ad altre entità che ora dimentico per sottolineare miei ipotetici conflitti di interessi sulle vaccinazioni sono stati tutti archiviati. Grazie per la pazienza“.
“Spero che questo trattamento – aggiunge -, fatto di bugie e di insinuazioni, sia di monito a qualunque scienziato voglia nel futuro impegnarsi a informare correttamente le persone. Per quanto mi riguarda, vi ringrazio dell’affetto e della fiducia che mi avete affidato. Sappiate che non l’ho mai tradita e che non ho mai scritto nulla che non fosse la trascrizione più accurata che sapevo fare della verità scientifica. Tanto che in tutti i miei libri e in tutti i miei articoli su ‘Medical facts’ nessuno ha mai trovato un errore (anzi uno sì, erano descritti male i transistor, e l’ho corretto). Questo non accade perché io non faccio errori, ma perché ogni riga scritta viene sottoposta sempre alla verifica severa di un collega esperto“.
Burioni poi conclude così: “Non vi dico a presto perché a presto non sarà. State attenti e prendete ancora le precauzioni. L’epidemia sta passando ma meglio riprendere la nostra vita normale con prudenza ancora per qualche settimana. In bocca al lupo e auguri di ottima salute a voi e ai vostri cari”.