Coronavirus, l'allarme del medico a Codogno: "Clima surreale"
Da Codogno arrivano le testimonianze di medici e infermieri, in apprensione per l'emergenza coronavirus
Il dottor F. B., titolare di una clinica veterinaria a Codogno, ha descritto l’atmosfera che si respira nel comune del Lodigiano, focolaio del coronavirus in Lombardia. “La situazione è drammatica, mancano i farmaci e gli alimenti per gli animali, soprattutto quelli che devono seguire una dieta specifica”, ha denunciato all’Ansa il medico veterinario.
L’uomo è residente a Codogno, una delle zone rosse messe in quarantena per fronteggiare la diffusione del coronavirus, e pertanto i contatti con l’esterno passano attraverso un checkpoint istituito a Casalpusterlengo. Tramite un corridoio sterile, il veterinario ha recuperato un pacchetto di prodotti consegnati da un corriere.
Il dottor F. B. ha inoltre notificato la mancanza di attrezzature adeguate ad affrontare l’emergenza: “All’interno il clima è surreale e, a differenza di quello che ci dicono, non ci sono più i tamponi“.
“Mia madre, anziana, ha la febbre da due giorni – ha aggiunto – ma stiamo ancora aspettando…”.
Nella giornata di ieri, un infermiere dell’ospedale di Codogno ha mostrato preoccupazione in un’intervista telefonica con l’Ansa: “Tutto ciò che dicono non è vero, non c’è niente sotto controllo“.
“È il panico assoluto – ha sottolineato l’infermiere – l’ospedale è chiuso al pubblico e i parenti dei degenti continuano a chiamare preoccupatissimi per i loro familiari ricoverati, che oggi sono stati sottoposti al tampone”.
“La mia impressione è che prima hanno lasciato scappare i buoi e poi hanno chiuso la stalla”, ha chiosato l’operatore sanitario.