Coprifuoco, la Gelmini annuncia le prossime mosse del governo
La ministra per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini ha anticipato le prossime mosse del governo Draghi sul coprifuoco
La ministra per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini, già intervenuta alcuni giorni fa sul tema, ha fornito un nuovo aggiornamento sul piano del governo relativo al coprifuoco, uno dei nodi principali del dibattito politico in questi giorni.
Coprifuoco: cosa ha detto Maria Stella Gelmini
In collegamento via web al Festival del Lavoro, la Gelmini ha dichiarato: “Siamo pronti gradualmente ad alzare il coprifuoco alle 23, fino a toglierlo del tutto. È chiaro che questo dipenderà non tanto e non solo dalla politica ma dai comportamenti di ciascuno di noi”.
La ministra ha aggiunto: “Al momento il coprifuoco è stato fissato alle 22, ma il decreto contiene un meccanismo secondo il quale ogni 15 giorni c’è un’analisi sull’andamento dei contagi ma anche sull’andamento delle vaccinazioni”.
Effetto Covid sul lavoro: il commento della Gelmini
Ancora Maria Stella Gelmini: “Siamo consapevoli come governo che la pandemia ha bruciato molti posti di lavoro. In particolare è impressionante un dato: durante il 2020, secondo le stime dell’Organizzazione mondiale del Lavoro, il numero delle ore lavorate su scala globale è calato dell’8,8% rispetto al 2019. Parliamo di 12 miliardi di ore perse a settimana, l’equivalente di 250 milioni di posti di lavoro a tempo pieno”.
La ministra ha così continuato: “Di fronte a questa catastrofe, il governo precedente e questo hanno agito con la logica dei risarcimenti, degli indennizzi e dei ristori e ovviamente con la cassa integrazione, che è stata ritenuta il mezzo non so se il migliore o l’unico possibile per alleviare le conseguenze sull’occupazione sul lavoro della pandemia”.
La Gelmini ha poi detto: “Il vero ristoro e il vero risarcimento è poter tornare a lavorare, è poter riaprire le attività economiche per garantire i posti di lavoro e per garantire un’economia che in molti settori è al collasso. Il virus non è sparito, è ancora presente, agisce anche attraverso le varianti e quindi la scelta che il governo Draghi ha fatto è stata quella di riaperture progressive e graduali in sicurezza”.